Iniziative di incoraggiamento
verso la riconciliazione cattolico-luterana.
I giubilei come fattori di motivazione ecumenica

 

Rev.do P. Augustinus Sander, OSB
Officiale della Sezione occidentale 

 

Fin dal principio, due temi hanno caratterizzato il dialogo internazionale cattolico-luterano, che dura ormai da quasi 60 anni: la “giustificazione” e la “Chiesa”.

 

La Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione

Per quanto riguarda la giustificazione, la data del 31 ottobre 1999 costituisce una “pietra miliare” nella storia della riconciliazione cattolico-luterana. Dopo secoli di separazione, cattolici e luterani sono riusciti a raggiungere un consenso differenziato: “Condividiamo anche la convinzione che il messaggio della giustificazione ci orienta in modo particolare verso il centro stesso della testimonianza che il Nuovo Testamento dà dell’azione salvifica di Dio in Cristo: essa ci dice che noi, in quanto peccatori, dobbiamo la nostra vita nuova soltanto alla misericordia di Dio che perdona e che fa nuove tutte le cose, misericordia che noi possiamo ricevere soltanto come dono nella fede, ma che non possiamo meritare mai e in nessun modo” (Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, 17). La questione di come l'uomo arriva alla salvezza e rimane nella salvezza, una questione che ha portato una rottura nella Chiesa d'Occidente alla fine del XVI secolo, non deve quindi più essere motivo di divisione nella Chiesa.

Realizzare questo aspetto in modo sempre più evidente nella cooperazione ecumenica è un compito comune costante. Gli anniversari possono essere dei fattori di motivazione ecumenica che ci aiutano a non rimanere fermi, ma a fare coraggiosamente ulteriori passi verso la riconciliazione. In occasione del 25° anniversario della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, il 31 ottobre 2024 si è svolto un momento di ringraziamento ecumenico con una commemorazione battesimale nella chiesa di Sant'Anna ad Augusta, luogo storico della firma della “Dichiarazione ufficiale congiunta”. Inoltre, durante un simposio accademico ad Augusta sono state affrontate alcune delle questioni in sospeso nel dialogo cattolico-luterano che richiedono ulteriori chiarimenti, in particolare la dottrina dei sacramenti e il ministero ordinato. Ad entrambi gli eventi era presente anche un rappresentante del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

 

L’ecumenismo cristologico nel Concilio di Nicea

Già nel 1965, prima ancora della conclusione del Concilio Vaticano II, con la “Dichiarazione di Baltimora”, i cattolici e i luterani degli Stati Uniti si erano impegnati a rispettare la giustificazione data da Cristo, Figlio di Dio, come espresso nel Credo niceno: “Il credo secondo cui il nostro Signore Gesù Cristo è il Figlio, Dio da Dio, continua ad assicurarci che siamo veramente redenti; perché solo colui che è Dio può redimerci” (Lo statuto del Credo niceno come dogma della Chiesa, 7 luglio 1965).

Nel ricevere in udienza il nuovo Direttivo della Federazione Luterana Mondiale (LWF) il 20 giugno 2024, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza dell'imminente 1700° anniversario del Concilio di Nicea, nel 2025, per una testimonianza ecumenica di Cristo. Come segno di speranza, ha ricordato ciò che il Cardinale Kurt Koch, Prefetto della DPCU, e la Rev. Anne Burghardt, Segretario Generale della LWF, hanno testimoniato insieme alla 13ª Assemblea della LWF a Cracovia (Polonia) nel settembre 2023: “L’antico credo cristiano di Nicea, di cui celebreremo il 1700° anniversario nel 2025, crea un legame ecumenico che ha il suo centro in Cristo.”

Anche il Cardinale Kurt Koch ha sottolineato l'importanza dell’ecumenismo niceno di Cristo al 10° Congresso ecumenico confessionale dell’International Christian Network (ICN), che si è svolto alla fine di agosto 2024 presso l’Accademia Evangelica di Hofgeismar (Germania) in preparazione dell’anniversario di Nicea.

 

La “Confessio Augustana” come confessione di un’unica Chiesa

L’“unico battesimo per il perdono dei peccati”, confessato nel Credo niceno, è il sacramento della giustificazione: “Insieme confessiamo che nel battesimo lo Spirito Santo unisce l’uomo a Cristo, lo giustifica ed effettivamente lo rinnova”. (Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, 28). Allo stesso tempo, integra l’individuo nella comunità di tutti i battezzati. È un’esperienza dolorosa quella di vivere questa comunione come “ferita”. Ma dalla sofferenza della ferita del corpo di Cristo può nascere la passione per il recupero della piena unità dei battezzati. Cogliere più profondamente il mistero della Chiesa, la sua unità e la sua forma apostolica data da Dio è una sfida del dialogo cattolico-luterano.

Il 500° anniversario della Confessione di Augusta, che celebreremo nel 2030, può aiutare cattolici e luterani a compiere ulteriori passi verso la riconciliazione.

Quando i seguaci del movimento di riforma di Wittenberg professarono la loro fede alla Dieta di Augusta nel 1530, non esisteva ancora una chiesa confessionale luterana. I riformatori di Wittenberg intesero la Confessione di Augusta come una testimonianza della comune fede cattolica: “Questa è pressa poco la sostanza della dottrina che si disegna da noi; è facile notare che in essa non vi è nulla che si discosti dalle Scritture, o dalla chiesa cattolica o dalla chiesa romana, per quanto ci é nota dagli scritti dei padri” (Conclusione della prima parte).

Essi vedevano la necessità di una riforma nella Chiesa; tuttavia, il loro obiettivo non era una nuova Chiesa, ma una Chiesa rinnovata. Il loro obiettivo era quello di un risveglio spirituale, non di una rottura ecclesiastica.

 

La riscoperta della cattolicità ecclesiale

Riscoprire questo potenziale ecumenico della Confessione di Augusta sarà probabilmente uno dei compiti comuni più importanti dei prossimi anni. Ciò richiede una prospettiva pre-confessionale. Dopo tutto, la “Confessio Augustana” cattolica riformata è diventata il documento di una Chiesa confessionale luterana indipendente solo nel corso della sua ulteriore ricezione, venendo ad attestare una divisione, ma la sua intenzione originaria era quella di preservare l’unità in pericolo.

Già nel 1980, in occasione del 450° anniversario della Confessio Augustana, cattolici e luterani poterono affermare come convinzione comune: “Ciò che abbiamo riconosciuto nella Confessione di Augusta come fede comune può aiutarci a confessare nuovamente questa fede insieme nel nostro tempo”. (Tutti sotto un solo Cristo, 27).  La sesta fase prevista del dialogo internazionale cattolico-luterano riprenderà questa dimensione ecumenica e verificherà se, in vista del 500° anniversario della Confessio Augustana e sulla base dei risultati del dialogo fino ad oggi, si possa affermare una comunanza ancora maggiore.

 

La comunione dei santi

È significativo notare che il 19 gennaio 2024, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della Confessio Augustana per l’ecumenismo dei santi durante un’udienza privata alla delegazione ecumenica finlandese, che si reca a Roma ogni anno in occasione della festa di San Henrik: “E inoltre la Confessio Augustana, nel 21° articolo, afferma ‘che i santi devono essere ricordati, per rafforzare la nostra fede, quando vediamo come hanno ricevuto la grazia e come sono stati aiutati dalla fede; e per prendere esempio dalle loro buone opere’. Cari fratelli e sorelle, voi avete ricordato alcuni grandi Santi nordici: Brigida, Enrico e Olav. Se il millenario della morte di Sant’Olav, nel 2030, potrà ispirare e approfondire la nostra preghiera per l’unità, e anche il nostro camminare insieme, questo sarà un dono per l’intero movimento ecumenico.”

 

L’episcopato al servizio dell’unità

Un ulteriore desiderio è l’esplorazione attenta del 28° articolo della Confessione di Augusta, che tratta dell’episcopato individuale. Per lo sviluppo di un’ecclesiologia di comunione ecumenica, è utile e necessario cogliere il significato fondamentale dell’episcopato come “ministero dell’unità” in modo ancora più specifico. Il gruppo di lavoro accademico “Augustana”, costituito nel febbraio 2024, ha già avviato indagini inizialmente più orientate alla storia. Resta da vedere se e in che misura questa ricerca possa stimolare anche ecumenicamente il dialogo ecclesiale tra la Federazione luterana mondiale e la Chiesa cattolica.

“Giustificazione” e “Chiesa” sono i due punti focali del dialogo cattolico-luterano. Il fatto che sia diventato possibile raggiungere un consenso differenziato in merito alla giustificazione ci rende pellegrini di speranza anche per quanto riguarda una più profonda comprensione della realtà della Chiesa.

 

L’Osservatore Romano, 24 gennaio 2025