Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

26 gen 2022

Martedì 25 gennaio, Papa Francesco ha presieduto i Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani 2022.

Il tema della Settimana di preghiera di quest’anno, “In Oriente abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti ad adorarlo” (Mt 2,2), è stato scelto dal Consiglio delle Chiese in Medio Oriente, chiese che si trovano a dover affrontare molte sfide legate a conflitti, insicurezza ed emigrazione. Molti dei membri del Consiglio sono residenti a Beirut e hanno vissuto il dramma dell'esplosione che ha scosso la città nell'estate del 2020, mentre stavano preparando i sussidi per la Settimana di Preghiera. È tanto più sorprendente, quindi, che il tema scelto sia incentrato proprio su un simbolo di speranza, la stella, che sorge in mezzo alle tenebre.

Nella sua omelia, il Santo Padre ha usato il racconto che l’evangelista Matteo fa dei Magi come esempio del cammino ecumenico. Il viaggio inizia in Oriente, dove sorge il sole, ma i Magi sono spinti a mettersi in cammino animati dal desiderio di una luce più grande e di una maggiore conoscenza. I Magi, nella tradizione, raffigurano simbolicamente la varietà dei popoli; in essi vediamo dunque riflesse le diverse tradizioni cristiane unite dal comune desiderio di avvicinarsi a Gesù.

La seconda tappa del viaggio descritta da Papa Francesco è l’arrivo dei Magi a Gerusalemme, dove incontrano sia le “forze oscure di questo mondo” in Erode e in altri, minacciate dalla nuova regalità di Gesù, sia la Parola di Dio proclamata dai sacerdoti e dagli scribi. Mentre la “paura della novità” può ostacolare il nostro cammino ecumenico, le Scritture sono una guida sicura che ci aiuta ad andare avanti.

La terza tappa del viaggio è l’arrivo a Betlemme, dove i Magi entrano, si inchinano e adorano. Il Santo Padre ha osservato che adorare Gesù insieme segna anche la conclusione del nostro cammino ecumenico, a cui perverremo solo unendoci in preghiera. Il Papa ha poi riflettuto sul gesto dei Magi che aprono i loro tesori, simbolo dei doni delle varie comunità cristiane. Queste ricchezze sono destinate a beneficiare tutto il Popolo di Dio e devono essere condivise in uno scambio di doni.

Rispondendo a Papa Francesco, nel suo discorso il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha osservato che, come i Magi hanno trovato la verità della propria vita adorando il bambino nella mangiatoia, così “solo una teologia capace di inginocchiarsi davanti al mistero ci avvicinerà all’unità”.

Accanto al Santo Padre erano presenti Sua Eminenza il Metropolita Polykarpos, rappresentante del Patriarcato Ecumenico, e Sua Grazia l’Arcivescovo Ian Ernest, rappresentante personale dell’Arcivescovo di Canterbury a Roma. Tra i partecipanti vi erano inoltre il vescovo Barnaba El Soryani (Chiesa Copta Ortodossa in Italia), l'Arcivescovo Khajag Barsamian (rappresentante della Chiesa Apostolica Armena presso la Santa Sede), il Rev.do Gheorghe Militaru (rappresentante della Diocesi ortodossa rumena in Italia), il Rev.do Ivan Ivanov (Pastore della Comunità ortodossa bulgara di Roma), il Rev.do Matthew Laferty (Direttore dell'Ufficio Ecumenico Metodista a Roma), la Rev.da Alessandra Trotta (Moderatrice della Tavola Valdese in Italia), il Rev.do Heiner Bludau (Decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia) e il Tenente Colonnello Jacques Donzé (Esercito della Salvezza). Alla celebrazione hanno assistito anche vari gruppi di pellegrini ecumenici, tra cui gli studenti dell’Istituto Ecumenico di Bossey, dalla Svizzera, e seminaristi e sacerdoti anglicani del Nashotah College, dagli Stati Uniti.

Papa Francesco ha dato la benedizione finale insieme al Metropolita Polykarpos e all’Arcivescovo Ian Ernest.

 

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