Udienza ai rappresentanti delle Chiese e Comunioni cristiane e delle altre religioni

21 mag 2025

 

Lunedì 19 maggio, Sua Santità Papa Leone XIV ha ricevuto i rappresentanti delle Chiese e Comunioni cristiane e delle altre religioni che il giorno precedente avevano assistito alla celebrazione inaugurale del suo Pontificato.

Sottolineando nel suo discorso che la sua elezione è avvenuta nell'anno del 1700° anniversario del Concilio di Nicea, che «rappresenta una tappa fondamentale per l’elaborazione del Credo condiviso da tutte le Chiese e Comunità ecclesiali», Papa Leone ha affermato che la piena comunione tra tutti i cristiani «non può che essere unità nella fede». Ha poi assicurato: «In quanto Vescovo di Roma, considero uno dei miei doveri prioritari la ricerca del ristabilimento della piena e visibile comunione tra tutti coloro che professano la medesima fede in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo».

Il Santo Padre ha inoltre dichiarato: «quella per l’unità è sempre stata una mia costante preoccupazione, come testimonia il motto che ho scelto per il ministero episcopale: In Illo uno unum», sottolineando che «La nostra comunione si realizza, infatti, nella misura in cui convergiamo nel Signore Gesù. Più siamo fedeli e obbedienti a Lui, più siamo uniti tra di noi».

Ricordando che «sinodalità ed ecumenismo sono strettamente collegati», Papa Leone ha annunciato la sua intenzione di «proseguire l’impegno di Papa Francesco nella promozione del carattere sinodale della Chiesa Cattolica e nello sviluppo di forme nuove e concrete per una sempre più intensa sinodalità in campo ecumenico».

Rivolgendosi più particolarmente ai rappresentanti della comunità ebraica, il Santo Padre ha dichiarato: “A motivo delle radici ebraiche del cristianesimo, tutti i cristiani hanno una relazione particolare con l’ebraismo. La Dichiarazione conciliare Nostra aetate (n. 4) sottolinea la grandezza del patrimonio spirituale comune a cristiani ed ebrei, incoraggiando alla mutua conoscenza e stima. Il dialogo teologico tra cristiani ed ebrei rimane sempre importante e mi sta molto a cuore. Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, è necessario continuare con slancio questo nostro dialogo così prezioso”.

All'udienza erano presenti anche il Patriarca Bartolomeo, il Patriarca Teofilo III, il Patriarca Mar Awa III e il Patriarca Sahag, che avevano incontrato il Santo Padre in precedenza per un colloquio privato.

 

 

 

 

Foto © Vatican Media