Omelia del Cardinale Koch al Centro Anglicano di Roma

26 mag 2021

Su invito dell'Arcivescovo Ian Ernest, Rappresentante dell'Arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede e Direttore del Centro Anglicano di Roma, il Cardinale Kurt Koch ha tenuto l'omelia il 25 maggio al Tuesday Eucharist, che si celebra ogni martedì presso il Centro Anglicano di Roma. L'Arcivescovo Ian Ernest, che ha presieduto la liturgia, ha dato il benvenuto al Cardinale Koch e ad altri ospiti ecumenici presenti. Nell'omelia il Cardinale Koch ha commentato il vangelo del giorno in cui Gesù rassicura Pietro che nessuno lascerà tutto per il vangelo sensa essere ricompensato cento volte tanto "case, fratelli, sorelle, madri, figli e campi" e ha fatto notare che i padri non erano inclusi nella lista, spiegando che nella nuova comunità di Gesù non c'è più il padre umano. "Entrare in questa comunità di seguaci di Gesù - ha spiegato il Cardinale Koch - significa uscire dalla comunità civica con al centro il patriarca per integrarsi in una nuova comunità, con al centro solo Dio. Quindi la comunità dei discepoli vive nello spirito di Gesù non solo quando proclamano la parola di Dio, ma diventano essi stessi un luogo in cui Dio vive." Ricordando la festa di San Beda, il Cardinale ha sottolineato come Beda avesse messo Cristo al centro della sua esegesi e della sua storia; fu proprio grazie a Beda, che la storia umana viene datata dalla nascita di Gesù, l’incarnazione di Dio.   

Il Cardinale Koch ha scorto questo stesso Cristocentrismo nelle parole che Papa Benedetto XVI rivolse ai giornalisti nel suo viaggio apostolico in Gran Bretagna nel 2010: "Se anglicani e cattolici vedono che ambedue non servono per se stessi, ma sono strumenti per Cristo ...; se ambedue seguono la priorità di Cristo e non di se stessi, allora vengono anche insieme, perché allora la priorità di Cristo li accomuna ..."; allora "sono congiunti nell'impegno per la verità di Cristo che entra in questo mondo, e così si trovano reciprocamente in un vero e fecondo ecumenismo."

Il Cardinale Koch ha espresso la sua profonda gratitudine all'Arcivescovo Ian Ernest e alla Signora Kamla Ernest per la bellezza della liturgia e il calore della loro ospitalità.