ASSEMBLEA PLENARIA 2012

 

RAPPORTO DI ATTIVITÀ DEL SEGRETARIO

S.E.R. Mons. Brian Farrell

 

1. Introduzione

L’importanza ascritta dal Beato Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto XVI alla "nuova evangelizzazione" richiama la nostra attenzione sullo stretto legame esistente tra ecumenismo ed evangelizzazione. L’attuazione del mandato missionario dipende dal vigore della Chiesa come sacramento di unità di tutto il genere umano e, dunque, dall’unità testimoniata dai cristiani stessi. Come ha scritto il Santo Padre nel Motu Proprio Ubicumque et Semper, con il quale ha istituito il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione:  "alla radice di ogni evangelizzazione non vi è un progetto umano di espansione, ma il desiderio di condividere l'inestimabile dono che Dio ha voluto farci, partecipandoci la sua stessa vita". La condivisione del dono è legata alla realtà della comunione; la divisione la ostacola. Fintanto che i cristiani saranno divisi, la missione non potrà essere realizzata in modo credibile. Per questo, il compito ecumenico sarà sempre una massima priorità della nuova evangelizzazione, come l’evangelizzazione è sempre il fine ultimo dell’ecumenismo: “che siano una sola cosa. . . perché il mondo creda” (cfr. Giov 17:23).

Tuttavia, la ricerca dell’unità sembra accusare una certa stanchezza. Pare che adesso ci sia meno consenso rispetto al passato sul significato dell’unità e, di conseguenza, sull’obiettivo degli sforzi ecumenici. Si è incerti dunque sul cammino da seguire. Vi è una nuova generazione, che comprende anche sacerdoti e vescovi, con meno fervore per l’unità; essa non ha sperimentato di persona la grazia del Concilio Vaticano Secondo ed il cambiamento di prospettiva nei confronti degli altri cristiani che esso ha generato. Inoltre, la leadership ecclesiale in tutte le Chiese e le Comunità sembra privilegiare l’affermazione della propria identità confessionale davanti al crescente secolarismo. Spinta dal nuovo pluralismo religioso che ci circonda, essa dedica molte energie al dialogo interreligioso, posticipando a tempi migliori la ricerca ecumenica.

Va aggiunto che gli sviluppi verificatisi in tempi recenti all’interno di alcune Chiese rappresentano un problema per i dialoghi bilaterali, andando in senso contrario a dichiarazioni comuni raggiunte in precedenza, o creando serie difficoltà per l’insegnamento dottrinale e morale cattolico. La frammentazione conduce a separazioni ed al nascere di nuove comunità ecclesiali, complicando il già complesso panorama ecumenico.

Eppure, ci sono segni incoraggianti. Basti citare un esempio. Il progresso conseguito nelle relazioni si è mostrato chiaramente nella Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo che ha avuto luogo ad Assisi, il 27 ottobre 2011. Hanno partecipato all’evento numerosi rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali, tra cui eminenti responsabili del mondo ortodosso quali il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e l’Arcivescovo di Tirana e di tutta l’Albania, insieme ai delegati dei Patriarcati di Alessandria, di Antiochia, di Mosca, di Serbia, di Romania e delle Chiese ortodosse di Cipro e di Polonia, e ai rappresentanti della Chiesa armena, della Chiesa sira, della Chiesa malankarese e della Chiesa assira d’Oriente. Questi dignitari si sono uniti all’Arcivescovo di Canterbury, al Segretario Generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, al Segretario Generale dell’Alleanza evangelica mondiale e a molti altri rappresentanti di Comunioni mondiali nell’esprimere insieme il loro interesse comune per il futuro dell’umanità. L’aver dato voce all’impegno condiviso in favore della pace e della giustizia rappresenta un solido risultato del movimento ecumenico.

Dall’ultima Plenaria, tenutasi nel novembre del 2010, il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha continuato a promuovere la comunione tra le Chiese tramite numerosissimi contatti, dialoghi e studi. Qui di seguito, sono riportate alcune di queste attività.

 

2. Le Chiese ortodosse

2.1. Il dialogo teologico con le Chiese ortodosse

Gli sviluppi recenti che hanno avuto luogo nel dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa vanno letti nel quadro di un continuo e crescente dialogo di vita, a partire dallo scambio di delegazioni, di cooperazione in vari campi, di corrispondenza, ecc. La crescente visibilità ed attività delle Chiese ortodosse in occidente incrementa le opportunità di intesa e di collaborazione.

Nel 2011, la Commissione mista internazionale ha ripreso il lavoro tramite le sue sotto-commissioni ed il suo comitato di coordinamento, nel tentativo di superare gli ostacoli emersi durante l’ultima sessione plenaria tenutasi a Vienna (2010) sulla questione del ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio. La Commissione non è stata in grado di giungere ad un accordo sul testo preparato da due sotto-commissioni, un testo giudicato troppo storico e troppo poco teologico dagli ortodossi. Si è deciso di trattare in una nuova bozza il tema del primato nel contesto della sinodalità da una prospettiva specificatamente teologica.

A seguito di tali decisioni, una sotto-commissione mista si è riunita a Rethymno (Creta, Grecia) dal 13 al 17 giugno 2011, dove, però, la redazione di un testo comune si è rivelata un compito particolarmente arduo. Per evitare di terminare l’incontro senza alcun risultato, la sotto-commissione ha deciso di usare il testo ortodosso come base per la discussione, suggerendo grandi emendamenti per ampliarne la prospettiva.

In tal modo, è stato possibile preparare un testo da sottoporre al comitato misto di coordinamento, che si è riunito a Roma dal 21 al 26 novembre 2011. L’approccio sistematico-speculativo della bozza ha suscitato serie riserve in alcuni membri cattolici. Inoltre, il fatto che non tutti i membri ortodossi riconoscessero nel documento la posizione ortodossa ha reso difficile per i cattolici comprendere il punto di vista dei loro interlocutori. A causa di queste difficoltà, il comitato di coordinamento non ha potuto completare il suo studio del documento ed ha deciso di riunirsi ulteriormente nel mese di novembre 2012.

Alla difficoltà del tema trattato si aggiunge la necessità di riflettere in maniera approfondita sulla metodologia utilizzata, sul modo diverso in cui la teologia è intesa in oriente ed in occidente. Per quanto consapevole di tali problemi, Papa Benedetto XVI, nell’incontro con i rappresentanti delle Chiese ortodosse e ortodosse orientali durante la sua visita apostolica in Germania, il 24 settembre 2011 si è espresso in tono positivo: “senza dubbio, fra le Chiese e le comunità cristiane, l’Ortodossia, teologicamente, è la più vicina a noi; cattolici ed ortodossi hanno conservato la medesima struttura della Chiesa delle origini; in questo senso tutti noi siamo ‘Chiesa delle origini’, che tuttavia è sempre presente e nuova. E così osiamo sperare, anche se da un punto di vista umano emergono ripetutamente difficoltà, che non sia troppo lontano il giorno in cui potremo di nuovo celebrare insieme l’Eucaristia.”

2.2. Le relazioni con il Patriarcato Ecumenico

Il Patriarca Ecumenico, Sua Santità Bartolomeo I, ha fatto visita a Roma per due volte: la prima, in occasione della Giornata di riflessione, preghiera e digiuno per la pace e la giustizia nel mondo, che, come è stato più sopra ricordato, ha avuto luogo ad Assisi il 27 ottobre 2011; la seconda, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno della Fede, l’11 ottobre 2012, giorno del 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Nel corso degli ultimi due anni si sono svolti con regolarità scambi di delegazioni tra la Santa Sede ed il Patriarcato Ecumenico, in occasione delle rispettive feste patronali: il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, a Roma, ed il 30 novembre, festa di Sant’Andrea, al Fanar.

2.3. Le relazioni con il Patriarcato di Mosca

Il Cardinale Koch si è recato in Russia dal 12 al 17 marzo 2011. Di particolare rilievo sono stati il suo incontro con Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, ed il suo incontro con il Metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne della Chiesa. Entrambe le parti hanno riconosciuto uno sviluppo positivo nelle relazioni, malgrado il permanere di alcune difficoltà. Anche gli incontri con i docenti e gli studenti dell’Accademia teologica di Mosca, dell’università ortodossa di Saint Tichon e del corso di dottorato dei Santi Cirillo e Metodio sono stati una proficua occasione di conoscenza reciproca. È stata menzionata anche la prospettiva di una collaborazione futura tra facoltà cattoliche e ortodosse. Il Cardinale Koch si è poi incontrato con l’Arcivescovo Paolo Pezzi e con i sacerdoti della diocesi cattolica. Le discussioni si sono incentrate su come migliorare le relazioni ecumeniche. L'Officiale responsabile di questo settore ha fatto 4 visite a Mosca e in alcune altre città in Russia per incontrare i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa, soprattutto i collaboratori del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne, e per partecipare nelle 4 diocesi cattoliche ad incontri di sacerdoti e religiosi sul tema dei rapporti tra cattolici ed ortodossi.

Naturalmente non sono mancate le visite a Roma. Il Metropolita Hilarion è venuto a Roma dal 27 al 29 settembre 2011, quando ha incontrato il Santo Padre, il Cardinale Bertone, il Cardinale Koch, il Cardinale Ravasi; e durante il recente Sinodo, nel mese di ottobre 2012. In almeno due occasioni in questo periodo, il Metropolita Hilarion e il Cardinale Koch si sono incontrati in eventi organizzati da terzi, ad esempio presso l’Università di Friburgo (Svizzera), al Convegno di Würzburg (Germania) e all'incontro per la pace a Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina).

Per quanto riguarda la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, il 1150° anniversario del ritrovamento in Crimea delle reliquie di San Clemente I Papa da parte dei santi Cirillo e Metodio è stato festeggiato con una commemorazione che ha avuto luogo a Roma il 24 maggio. A tale evento hanno partecipato, tra gli altri, il Cardinale Koch e l’Arcivescovo Oleksandr (Drabinko), Presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne della Chiesa ortodossa ucraina. La Divina Liturgia ortodossa tenutasi nella Basilica di Santa Maria Maggiore per celebrare questo 1150° anniversario è stata una bella testimonianza del crescente riavvicinamento tra le nostre comunità. Dal 22 al 26 settembre 2012, l’Officiale responsabile in questo settore si è recato a Kiev per partecipare a un Convegno internazionale e per incontrare il Metropolita Volodymyr, capo della Chiesa ortodossa ucraina, ed alcuni altri rappresentanti ortodossi e cattolici.

Dall’11 al 16 novembre 2011, il Cardinale Koch si è recato a Minsk, in Bielorussia, dietro invito del Metropolita Filaret, Capo della Chiesa ortodossa di Bielorussia, dipendente dal Patriarcato di Mosca, per partecipare ad una conferenza internazionale sul tema “Il dialogo cattolico-ortodosso: valori etici cristiani come contributo alla vita sociale in Europa”. Il Convegno è stato organizzato dall’Istituto per il dialogo interreligioso e le comunicazioni interconfessionali del Sinodo della Chiesa ortodossa bielorussa, in collaborazione con il PCPUC. Durante la sua permanenza a Minsk, il Cardinale ha celebrato una messa nella cattedrale cattolica ed ha incontrato i vescovi cattolici della Bielorussia per parlare delle relazioni tra i cristiani nel paese.

2.4. Il Patriarcato di Serbia

L’Officiale responsabile in questo settore ha visitato la Serbia dal 16 al 20 settembre 2011 e dal 2 al 7 maggio 2012 per incontrare il Patriarca Irinej ed altri esponenti della Chiesa ortodossa serba e della Chiesa cattolica in Serbia. Numerosi altri incontri hanno avuto luogo nel 2011 e nel 2012 con rappresentanti di Chiese ortodosse in questa regione.

2.5. Chiesa di Grecia

Il 20 settembre 2012 il Pontificio Consiglio ha ricevuto una delegazione della Apostolikì Diakonia della Chiesa di Grecia, organismo che si occupa di attività pastorali, missionarie e culturali. Si continuerà  la collaborazione tra la Santa Sede e questo organismo, sostenendo reciprocamente alcune attività di tipo culturale.

 

3. Le Chiese ortodosse orientali

3.1. La Commissione Internazionale per il dialogo teologico

L’ottava assemblea plenaria della Commissione Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali ha tenuto il suo incontro annuale alla fine di gennaio 2011, a Roma. La sessione è stata copresieduta dal Cardinale Kurt Koch e dal Metropolita Bishoy di Damiette, Segretario Generale del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa copta. Durante la plenaria, i membri hanno proseguito lo studio sulla comunione esistita tra le Chiese fino al V secolo e sul ruolo del monachesimo in tale contesto. Lo studio ha messo in evidenza un considerevole livello di comunione tra le Chiese locali nei primi secoli di diffusione del cristianesimo nell’impero romano ed oltre, sino all’Armenia, alla Persia, all’Etiopia e all’India.

Durante la nona assemblea plenaria tenutasi ad Addis Ababa, in Etiopia, dal 17 al 21 gennaio 2012, i membri della Commissione hanno approfondito il loro studio sulla comunione e la comunicazione esistenti tra le Chiese fino alla metà del V secolo, come pure sul ruolo svolto dal martirio e dal monachesimo nella vita della Chiesa primitiva. Essi hanno individuato aree comuni per mettere a punto modelli da utilizzare oggi in un approccio ecumenico pastorale, nella prospettiva di una piena comunione. Dal 13 al 14 settembre 2012, un comitato redazionale si è riunito per esaminare gli studi presentati nell’attuale fase di dialogo con l’intento di produrre una bozza che dovrà poi essere presa in esame durante la sessione del 2013 della Commissione. In tale sessione, i membri rifletteranno anche sul tema “I Santi come elementi nella comunione e nella comunicazione nella Chiesa primitiva” e il tema “Il processo di riconoscimento/ canonizzazione dei Santi nella storia e al giorno di oggi”.

3.2. Il dialogo con le Chiese malankaresi

La Chiesa malankarese in India è composta da due frazioni: la Chiesa sira ortodossa malankarese (detta Jacobita), che è in piena comunione con il Patriarca siro ortodosso d’Antiochia, e la Chiesa ortodossa sira malankarese che tende a diventare pienamente autonoma ed indiana. La Commissione Mista di dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa sira ortodossa malankarese ha tenuto il suo XIV incontro presso il Patriarchal Centre of Puthencruz il 6 dicembre 2011. I co-presidenti erano S.E. Mons. Brian Farrell, Segretario del PCPUC, ed il Metropolita Kuriakose Mar Theophilose. Tra i principali punti all’ordine del giorno figuravano la firma dell’accordo sull’uso condiviso di luoghi sacri quali chiese e cimiteri, l’emergere di gruppi pentecostali all’interno delle Chiese, il rapporto sul progetto di traduzione delle preghiere della tradizione siriaca in inglese e in malayalam.

La Commissione Mista di dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa sira malankarese ha tenuto il suo XXI incontro nei giorni 7 e 8 dicembre 2011 a Kottayam presso il Sophia Centre. La riunione è stata co-presieduta da S.E. Mons. Brian Farrell e dal Metropolita Gabriel Mar Gregorios, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecumeniche della Chiesa sira ortodossa malankarese. Varie questioni sono state discusse, tra cui la recezione dell’accordo sull’uso condiviso di luoghi sacri, l’amministrazione del sacramento dell’unzione degli infermi per i fedeli di un’altra Chiesa, la spiritualità monastica nel contesto indiano, il posto di San Pietro nei testi liturgici, in Sant’Efrem e in Giacomo di Sarug.

3.3. Il dialogo con la Chiesa Assira d'Oriente

Il dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Assira d’Oriente ha prodotto molti risultati importanti. L’11 novembre 1994, Papa Giovanni Paolo II ed il Patriarca Mar Dinkha IV hanno firmato una Dichiarazione cristologica comune che ha aperto nuovi orizzonti per il dialogo teologico e la collaborazione pastorale. In seguito, la Commissione Mista per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa Assira d’Oriente ha lavorato sulla teologia sacramentale, con l’intenzione di dedicarsi poi allo studio della costituzione della Chiesa. La prima fase si è conclusa nel 2004 con un ampio consenso su questioni sacramentali ed il documento finale è stato presentato alle autorità delle rispettive Chiese per ottenerne l’approvazione. Alcune difficoltà sono sorte però a causa del passaggio alla Chiesa cattolica di uno dei Vescovi assiri più attivi nel processo di dialogo. All’inizio di ottobre 2012, le discussioni con una delegazione della Chiesa Assira sembra che abbiano aperto la strada al proseguimento del dialogo.

3.4. Il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale

Le borse di studio continuano ad essere il settore che ha maggiormente impegnato l’attività del Comitato. Nell’anno accademico 2011-2012, il Comitato ha sostenuto 51 studenti con una borsa annuale e altri 28 studenti, che hanno ricevuto un sostegno parziale, sia per concludere i loro studi sia per fare ricerche nelle biblioteche o per un corso di lingua. Nell’anno accademico attuale (2012-2013), il Comitato sostiene 45 studenti con una borsa annuale e altri 30 studenti con una borsa di più breve durata. Va avanti anche il programma dei progetti speciali di collaborazione con diverse istituzioni ortodosse.

 

4. I dialoghi con le Chiese e le Comunità ecclesiali dell’occidente

4.1. La Conferenza dei vescovi veterocattolici dell’Unione di Utrecht

L’Arcivescovo Joris A.O.L. Vercammen era a capo, nel settembre del 2011, di una delegazione della Conferenza dei Vescovi veterocattolici dell’Unione di Utrecht in visita presso il PCPUC. I partecipanti hanno discusso il Rapporto della Commissione di dialogo Internazionale cattolica-veterocattolica sul tema “Chiesa e Comunità ecclesiale” (2009). Nel corso delle consultazioni è stato deciso che, dal 2012, la Commissione di dialogo dovrà ulteriormente approfondire il consenso finora raggiunto, soprattutto per quanto riguarda la questione fondamentale del rapporto tra Chiesa universale e Chiesa locale. In questo contesto, il concetto diffuso nella Chiesa primitiva, secondo cui “non ci può essere comunione eucaristica senza comunione ecclesiale”, richiede un’ulteriore considerazione, specialmente in riferimento all’accordo conseguito nel 1985 tra la Chiesa veterocattolica e la Chiesa evangelica in Germania, ovvero l’ “accordo sull’invito reciproco a partecipare alla celebrazione eucaristica”, e in riferimento alla comunione tra veterocattolici e anglicani. Oltre a ciò, si dovranno ulteriormente trattare i dogmi mariani e le nuove divergenze relative all’ordinazione delle donne. La prima riunione si svolgerà dal 3 al 6 dicembre 2012 a Paderborn con i Co-Presidenti della nuova seconda fase del dialogo, S.E.R. Mons. Hans-Josef Becker, Arcivescovo di Paderborn, ed il Dott. Matthias Ring, Vescovo veterocattolico in Germania.

Nel maggio 2012, hanno visitato il PCPUC il nuovo Vescovo Roald Nikolai Flemestad (ex-pastore della Chiesa Luterana di Norvegia) della Chiesa Cattolica Nordica, la “North Catholic Church” (CCN), insieme all’Arcivescovo Antony A. Mikovsky, Primate della Chiesa Cattolica Nazionale Polacca negli Stati Uniti, la “Polish National Catholic Church” (PNCC) con una piccola delegazione. La Chiesa Nordica è stata fondata in Norvegia nel 2000 sotto gli auspici della PNCC ed è parte dell’ “Unione di Scranton” veterocattolica, che si è staccata nel 2009 dall’Unione di Utrecht perché alcune Chiese dell’Unione avevano accettato l’ordinazione di donne e la benedizione di coppie omosessuali. Nel frattempo la CCN ha aperto piccoli centri anche in Inghilterra e in Germania. Per la CCN, le Chiese luterane nordiche non hanno più né l’ecclesiologia né la struttura istituzionale di una Chiesa e perciò non possono né rinnovarsi né ridiventare un’istituzione spirituale come la Chiesa cattolica che, secondo la CNN, possiede le caratteristiche della vera cattolicità ma è troppo legalista, attribuendo al Papato non solo un primato ma una superiorità esclusiva.

Questi sviluppi e questi eventi testimoniano la tendenza crescente alla frammentazione in seno ai partner ecumenici della Chiesa cattolica. I nuovi organismi ecclesiali formatisi desiderano presentarsi a livello internazionale come interlocutori ecumenici del PCPCU. In simili situazioni, il PCPCU è solito sollecitare i diversi gruppi a rivolgersi in primo luogo ai Vescovi cattolici locali per un primo contatto ecumenico.

4.2. Le relazioni con la Comunione Anglicana

L’anglicanesimo nel mondo continua ad essere segnato dalle conseguenze delle gravi tensioni e delle fratture verificatesi all’interno della Comunione. All’incontro dei Primati anglicani tenutosi a Dublino all’inizio del 2011, un terzo dei Primati hanno rifiutato di partecipare a causa della presenza del Primate della Chiesa episcopaliana. Sebbene questi membri dissenzienti abbiano ribadito la loro adesione alla Comunione Anglicana, la loro continua protesta evidenzia la difficoltà che ha la Comunione Anglicana in generale, e l’Arcivescovo di Canterbury in particolare, nel mettere a punto uno strumento efficace in grado di mantenere la comunione, dato il modello anglicano di autorità decentralizzata. L’Arcivescovo ha appoggiato fortemente l’ Anglican Covenant, vedendovi un valido strumento per “approfondire i vincoli di comunione”. L’Anglican Covenant è un documento che tenta di stabilire gli obblighi che comporta l’appartenenza alla Comunione Anglicana e (in maniera più controversa) di suggerire alcuni limiti alla partecipazione alla Comunione per coloro che ignorano tali obblighi. Attualmente, il testo è allo studio delle Province della Comunione, ma non è chiaro se riscuoterà l’approvazione della maggioranza. Nel marzo del 2012, la Chiesa d’Inghilterra, nel suo voto, ha respinto il Covenant; sebbene tecnicamente ciò non metta fine al processo di approvazione da parte delle Province, questo segnala in pratica la sua conclusione e impartisce un duro colpo all’autorità dell’Arcivescovo di Canterbury. Soltanto le Province che firmeranno il Covenant potranno rappresentare la Comunione Anglicana nei dialoghi ecumenici internazionali, ma poiché i non-firmatari continueranno ad essere considerati come facenti parte della Comunione, è incerto quale sarà l'impatto di questa situazione sul dialogo cattolico-anglicano. Il futuro del Covenant è stato discusso nell’Anglican Consultative Council, uno dei principali strumenti della Comunione, nel novembre del 2012.

Nel frattempo, nella Chiesa d’Inghilterra continuano le discussioni su come procedere con l’ordinazione delle donne all’episcopato. La grande maggioranza delle diocesi è favorevole a questo cambiamento, ma c’è anche la chiara volontà di prevedere disposizioni specifiche per coloro che non sono disposti ad accettare tale politica. Tuttavia, poiché è inverosimile che gli oppositori dell’ordinazione episcopale delle donne accettino che il proprio vescovo diventi il rappresentante di un altro vescovo (che potrebbe essere una donna) e poiché i fautori dell’ordinazione episcopale delle donne non sono favorevoli a proposte che prevedono una struttura diocesana alternativa, è difficile immaginare quale soluzione potrà essere trovata al riguardo. Questa misura sarà nuovamente discussa nel Sinodo Generale dal 19 al 21 novembre 2012. Usando un termine quanto mai vago, si parlerà di “rispettare” coloro che si oppongono all’ordinazione episcopale delle donne, ma non è certo che questo verrà accettato da entrambe le parti.

La Commissione Internazionale anglicana-cattolica ha potuto cominciare la sua terza fase di dialogo (ARCIC III) nel maggio del 2011, presso il Monastero di Bose, ed ha avuto un secondo incontro ad Hong Kong nel maggio del 2012. La Commissione, co-presieduta da parte cattolica da S.E. Mons. Bernard Longley, Arcivescovo di Birmingham, e da parte anglicana dall’Arcivescovo David Moxon di Aotearoa, Nuova Zelanda, ha avviato le discussioni su due temi strettamente connessi: “La Chiesa come comunione, locale e universale” e “Come, nella comunione, la Chiesa locale e universale giunge a discernere il giusto insegnamento etico”. Entrambi gli argomenti sono chiaramente di fondamentale importanza per la Comunione Anglicana al momento attuale. La Commissione collazionerà e presenterà anche i documenti di ARCIC II con commenti su cui si dovranno esprimere ufficialmente la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana.

Anche IARCCUM, la Commissione Internazionale anglicana cattolica sull’unità e la missione (“International Anglican - Roman Catholic Commission on Unity and Mission”), organo episcopale che si sforza di promuovere la recezione di ARCIC, ha ripreso la sua attività. Questa nuova fase, copresieduta dal Vescovo Donald Bolen di Saskatoon e dal Vescovo David Hamid, Vescovo anglicano ausiliare d’Europa, sta conducendo un sondaggio al fine di favorire uno scambio di informazioni, di idee e di buone pratiche tra i dialoghi anglicano-cattolici condotti a livello locale e quelli condotti a livello nazionale.

Strette relazioni con l’Arcivescovo di Canterbury vengono mantenute tramite i contatti con il Lambeth Palace e gli incontri con il rappresentante dell’Arcivescovo a Roma, il Canonico David Richardson, Direttore del Centro Anglicano di Roma. L’Arcivescovo stesso è venuto a Roma dal 26 al 29 ottobre 2011, per partecipare al "Giorno di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia" ad Assisi. In tale occasione, egli ha tenuto un discorso sul ruolo delle religioni nella promozione della pace nel mondo. Durante la sua permanenza a Roma, l’Arcivescovo ha inoltre visitato vari Dicasteri della curia romana, tra cui il Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione per parlare del suo contributo al Sinodo dei Vescovi del 2012 sulla nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, al quale ha partecipato come oratore il 10 ottobre 2012. L’Arcivescovo era a Roma anche nel marzo del 2012, per partecipare ad un convegno nella chiesa di San Gregorio al Celio (da dove partì Sant’Agostino nella sua missione per diffondere la fede in Inghilterra); durante tale visita egli ha preso parte anche ai Vespri celebrati da Papa Benedetto XVI. Nel giugno del 2012, il Cardinale Koch si è recato a Lambeth e a Canterbury, per conoscere più da vicino la Chiesa d’Inghilterra e la Comunione Anglicana. Il Cardinale ha incontrato chierici e laici appartenenti a varie tradizioni dell’anglicanesimo ed ha partecipato ad alcune liturgie anglicane nella Cattedrale di Canterbury; una cena in suo onore è stata organizzata a Lambeth Palace.

Nel novembre 2011 e nel novembre 2012, hanno avuto luogo gli Annual Informal Talks tra il PCPUC ed i rappresentanti della Comunione Anglicana Mondiale. Questi colloqui consentono di avere regolarmente uno scambio aperto e fraterno di informazioni e vedute su una serie di tematiche.

Il 15 gennaio 2011, la Congregazione per la dottrina della fede ha pubblicato un decreto che istituiva formalmente un "Ordinariato Personale" in Inghilterra e nel Galles per gruppi di fedeli anglicani e per il loro clero desiderosi di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica. All’inizio del 2012, è stato creato un Ordinariato per gli Stati Uniti e il Canada. In Australia, un Ordinariato della Southern Cross è stato istituito il 15 giugno 2012 sotto il suo stesso Ordinario.

La discussione su ciò che costituisce il patrimonio anglicano, strettamente legata all’Ordinariato, ha interessato da vicino gli stessi anglicani. A Roma, ad esempio, il Centro Anglicano ha organizzato una serie di seminari su alcuni elementi di tale patrimonio, per esaminare vari aspetti del contributo specificatamente anglicano alla Chiesa cattolica.

4.3. Le relazioni con il Consiglio Metodista Mondiale

Il Consiglio Metodista Mondiale, l’organo dirigente della famiglia mondiale delle Chiese metodiste e weslyane che si riunisce ogni cinque anni, ha tenuto un incontro a Durban, in Sud Africa, nell’agosto del 2011, al quale il PCPUC è stato rappresentato. La partecipazione di trecento delegati ha assicurato un’ampia varietà di backgrounds, con una forte presenza di metodisti dal Sud Africa e dalla Corea del Sud. Essendo il metodismo una tradizione mondiale, una delle tematiche principali sulle quali si sono concentrate le Chiese membro è stata: “Ci consideriamo come una federazione di Chiese o come una comunione?” Il metodismo ha iniziato a cimentarsi con tali argomenti nello sforzo di dare un fondamento all’unione tra le sue Chiese membro presenti in tutto il mondo.

A conclusione della nona fase di dialogo nel 2010, sono stati prodotti due documenti dalla Commissione. Il primo, intitolato “Together to Holiness”, ha voluto riassumere in maniera sistematica i risultati di oltre quarant’anni di dialogo e si è direttamente ispirato alla metodologia presentata dal Cardinale Walter Kasper in “Harvesting the Fruits”. Il secondo documento è il nono rapporto del Comitato di dialogo, “Encountering Christ the Saviour”. Esso esamina i sacramenti del battesimo, dell'eucaristia e del ministero alla luce del mistero pasquale. Entrambi i documenti sono stati presentati alle rispettive autorità, ovvero alla Chiesa cattolica ed al Consiglio Metodista Mondiale, che dovranno esprimere commenti al riguardo. La Commissione ha iniziato la sua decima fase di dialogo nell’ottobre 2012, sul tema “Universal Call to Holiness”. La riflessione su questo tema si baserà sul lavoro ecclesiologico già compiuto dal dialogo come pure sui suoi studi precedenti sullo Spirito Santo e sul discepolato. Il tema stimolerà inoltre un’ulteriore riflessione sulle implicazioni dell’adesione del Consiglio Metodista Mondiale alla Dichiarazione Congiunta sulla dottrina della giustificazione nel 2006.

4.4. Le relazioni con i luterani

I membri del Consiglio neo-eletto della Federazione Luterana Mondiale (FLM) si sono riuniti a Ginevra nel mese di giugno 2011, sotto la direzione del Presidente, il Vescovo Munib A. Younan della Chiesa evangelica-luterana in Giordania e Terra Santa, e del Segretario Generale, il Rev.do Martin Junge, cileno. Nel quadro della strategia della FLM per il 2012-2017, che ha per titolo “With Passion for the Church and for the World”, questo incontro, al quale era stato invitato un rappresentante del PCPUC, si è concentrato sul tema “Discerning Our Common Journey”. Sono stati inoltre trattati i seguenti punti: il processo di transizione e di rinnovamento, il follow up su questioni relative a matrimonio, famiglia e sessualità e il mondo in via di trasformazione dell’aiuto umanitario e dell’advocacy. Questi temi riflettono le grandi sfide e gli importanti cambiamenti di fronte a cui si trova attualmente il mondo luterano. Anche la riunione del Consiglio nel giugno del 2012 a Bogotá, in Colombia, sul tema “Insieme per un mondo giusto, pacifico e riconciliato”, ha lasciato piena libertà alle Chiese membro di trovare una soluzione locale circa le questioni attinenti al matrimonio, alla famiglia e alla sessualità, al fine di evitare un conflitto aperto nella Federazione.

Allo stesso tempo, si moltiplicano voci che esprimono insoddisfazione nei confronti del modo in cui vengono trattate le questioni relative alla famiglia ed alla sessualità in un numero crescente di Chiese appartenenti ai paesi dell’emisfero settentrionale. Già nel 2010, ad esempio, alcuni luterani conservatori degli Stati Uniti si sono staccati dalla Chiesa evangelica-luterana in America (ELCA) ed hanno fondato una nuova Chiesa luterana nordamericana, la “North American Lutheran Church” (NALC). Il motivo di ciò è la decisione presa dall’ELCA nel 2009 di permettere l’ordinazione di teologi che vivono in relazioni omosessuali. Durante una visita presso il PCPCU, nel settembre 2011, una delegazione della NALC guidata dal suo nuovo Vescovo, John D. Bradosky, è stata incoraggiata a rivolgersi alla Conferenza episcopale degli Stati Uniti per un eventuale contatto ecumenico a livello regionale.

Durante una visita al PCPCU e alla Congregazione per la dottrina della fede nel febbraio 2012, rappresentanti di diversi gruppi luterani conservatori provenienti dalla Germania, dalla Scandinava e dai Paesi baltici, sotto la guida del parroco luterano Helmut Steinlein, Presidente della “Evangelisch-Katholische Gemeinschaft Augustana”, e del Prof. Peter P.J. Beyerhaus, Coordinatore del “Bund Apostolischer Bruderschaften”, hanno richiesto di esaminare la possibilità di un’unione collettiva con la Chiesa cattolica. Come primo passo sono stati invitati a cercare contatti con i Vescovi cattolici locali. Per un dialogo teologico a livello  internazionale, i gruppi sono ancora troppo piccoli e frammentati.

La Plenaria della Commissione Internazionale cattolica-luterana si è riunita nel luglio del 2011 ad Helsinki e nel luglio del 2012 a Paderborn, in Germania. Nel 2011 la Commissione era co-presieduta, da parte cattolica, da S.E. Mons. Gerhard Ludwig Müller, Vescovo di Regensburg, il quale non ha potuto continuare come Co-Presidente nella riunione successiva del 2012, a causa del suo nuovo incarico quale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Il Co-Presidente luterano è il Vescovo em. Eero Huovinen di Helsinki. La Commissione ha finalizzato un documento comune in vista dell’Anno della Riforma 2017, intitolato: “From Conflict to Communion: Lutheran-Catholic Common Commemoration of the Reformation in 2017”. Un gruppo di lavoro ancora da stabilire fra la FLM ed il PCPCU metterà a disposizione anche testi ed elementi per una preghiera ecumenica comune per il 2017 con temi tratti dallo stesso documento. In futuro, la Commissione proseguirà il suo studio sul “battesimo e la comunione ecclesiale crescente”.

Dietro invito del PCPUC e della FLM, un gruppo di lavoro di esegeti ed esperti in teologia sistematica di tradizione cattolica, luterana, riformata e metodista ha tenuto il suo incontro conclusivo nel febbraio del 2011 a Lutherstadt Wittenberg (Germania). Sulla base del consenso raggiunto nel 1999 con la “Dichiarazione Comune sulla dottrina della giustificazione”, il gruppo di esperti ha presentato un rapporto finale intitolato “The Biblical Foundations of the Doctrine of Justification. An Ecumenical Follow-Up to the Joint Declaration on the Doctrine of Justification”, che è già stato stampato come volume di studio della FLM, pubblicato nel 2012 in inglese e tedesco.

Sul tema “In cammino verso una Dichiarazione Comune sulla Cena del Signore” ha riflettuto, durante le sue riunioni tenutesi nel corso degli ultimi due anni, il tradizionale gruppo di lavoro ecumenico di teologi cattolici e luterani, presieduto da parte cattolica dal Cardinale Karl Lehmann e da parte evangelica-luterana dal Vescovo Martin Hein. I teologi sono giunti alla conclusione che non è possibile concepire una teologia approfondita della Cena del Signore  mediante una sintesi dei risultati dei dialoghi condotti finora, senza un ulteriore ampliamento nel campo esegetico, storico e teologico.

Anche la serie di consultazioni tra l’Istituto per l’Ecumenismo Johann-Adam-Möhler di Paderborn e la Lutherische Theologische Hochschule della Chiesa evangelica-luterana indipendente (SELK) di Oberursel in Germania, che ha cercato di individuare i punti comuni fondamentali tra la Chiesa cattolica ed il luteranesimo confessionale, così come viene professato dal Consiglio Internazionale Luterano, l' “International Lutheran Council” (ILC), del quale fa parte anche il Sinodo del Missouri degli Stati Uniti, è giunta alla conclusione dei propri lavori già nel 2010. Nel loro rapporto finale, i partners hanno auspicato l’avvio di un dialogo internazionale ufficiale tra il Consiglio Internazionale Luterano ed il PCPUC, il quale nel frattempo ha considerato con il Presidente dell’ ILC, il Vescovo luterano Hans-Jörg Voigt della SELK, la possibilità di una simile serie di consultazioni teologiche a livello internazionale.

Il progetto di un nuovo dialogo trilaterale tra cattolici, luterani e mennoniti su “Battesimo, Redenzione, Chiesa, Fede” e “Relazione tra Chiesa e Stato” sarà realizzato con una prima riunione plenaria di questo nuovo gruppo di dialogo nel dicembre 2012.

Una delegazione della Comunità delle Chiese Evangeliche in Europa (“Gemeinschaft Evangelischer Kirchen in Europa”, GEKE – ex “Leuenberg Church Fellowship”), guidata dal suo Presidente, il Pastore Thomas Wipf, e dal Segretario Generale, il Vescovo Michael Bünker, ha reso visita al PCPUC nel settembre 2011, per sollecitare un dialogo con la Chiesa cattolica, secondo quanto era stato proposto dall’ultima VI Assemblea Plenaria della GEKE (Budapest 2006). Con la delegazione si è deciso di avviare un colloquio tra la GEKE e la Chiesa cattolica sull’ecclesiologia, facendo riferimento ai fondamenti ecclesiologici delle Chiese evangeliche, enunciati nella Confessio Augustana VII e nel documento “La Chiesa di Gesù Cristo” del 1994. Sull’argomento, la GEKE ha già avuto consultazioni con le Chiese ortodosse e con la Comunione Anglicana. Con l’approvazione della VII Assemblea Plenaria della GEKE, tenutasi a Firenze nel settembre 2012, la nuova serie di consultazioni comincerà nel febbraio 2013 con una prima riunione a Vienna.

Seguendo una consuetudine in corso da anni, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza privata, nel  gennaio 2011 e nel gennaio 2012, una delegazione ecumenica dalla Finlandia, venuta a Roma in occasione della Festa di S. Henrik, Patrono della Finlandia. I gruppi erano guidati da diversi Vescovi luterani finlandesi e dal Vescovo cattolico della Diocesi di Helsinki, S.E. Mons. Teemu Sippo SCJ. Le delegazioni si sono recate presso il PCPUC ed hanno discusso di questioni relative alla situazione ecumenica in Finlandia. Hanno inoltre partecipato ad una celebrazione ecumenica a S. Maria sopra Minerva, sempre il 19 gennaio, e ai vespri nella chiesa delle suore Brigidine.

Alti responsabili della Chiesa Evangelica-Luterana della Germania (“Vereinigte Evangelisch-Luterische Kirche Deutschlands”, VELKD), guidati dal Vescovo Johannes Friedrich e dal Vescovo Friedrich Weber, incaricati delle relazioni con la Chiesa cattolica nella VELKD, hanno visitato il PCPUC per avere con esso conversazioni. La delegazione ha incontrato Papa Benedetto XVI in udienza privata il 24 gennaio 2011. Il giorno precedente, essa ha partecipato ad una cerimonia ecumenica in cui, vicino alla Basilica Papale di S. Paolo fuori le Mura, è stato piantato e benedetto un olivo nell’ambito del progetto “Monumento paesaggistico ecumenico, Giardino di Lutero di Wittenberg 2017”. La delegazione ha anche preso parte ai Vespri presieduti da Papa Benedetto XVI a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

4.5. Le relazioni con i riformati

Nel 2011, la Comunione Mondiale di Chiese Riformate (nata nel 2010 dalla fusione tra l’ Alleanza Mondiale di Chiese Riformate e il Consiglio Ecumenico Riformato) ed il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani hanno avviato una nuova fase di dialogo internazionale, la quarta tra i cattolici e i riformati. Le tre fasi precedenti (condotte con l’Alleanza Mondiale di Chiese Riformate) hanno prodotto, rispettivamente, i seguenti rapporti: “La presenza di Cristo nella Chiesa e nel mondo” (1970-1977), “Verso una comprensione comune della Chiesa” (1984-1989) e “La Chiesa come comunità di testimonianza comune del Regno di Dio” (1998-2005). Il tema generale di questa nuova fase, che terminerà nel 2017, è “Giustificazione e sacramentalità: la comunità cristiana come promotrice di giustizia”. I co-presidenti, rispettivamente da parte della Chiesa cattolica e da parte della Comunione Mondiale di Chiese Riformate, sono S.E. Mons. Kevin Rhoades, Vescovo della Diocesi di Fort Wayne-South Bend in Indiana (USA) ed il Rev.do Dott. Martha Moore-Keish, del Columbia Theological Seminary a Decatur, in Georgia (USA). Il primo incontro, che si è tenuto a Roma dal 3 al 9 aprile 2011, ha trattato il tema “Giustificazione: il punto di vista riformato e cattolico (nella storia e al momento attuale)”. È auspicabile che questa fase di dialogo internazionale, basandosi sugli accordi già realizzati, possa agevolare il discernimento sull’opportunità o meno di un’adesione della Comunione Mondiale di Chiese Riformate alla Dichiarazione Comune sulla Dottrina della Giustificazione. Il gruppo si è riunito per il secondo ciclo di conversazioni a Decatur, in Georgia, nell’aprile del 2012 per riflettere su “Giustificazione e sacramentalità: i riti della Chiesa e l’ordinamento dei sacramenti e dei riti”.

4.6. I Disciples of Christ (Christian Church)

Un gruppo di lavoro si è riunito dal 1 al 4 maggio 2011 a Toronto per preparare una nuova fase di dialogo. I co-moderatori di questa fase saranno S.E. Mons. David Ricken di Green Bay (USA) ed il Rev.do Dott. Newell Williams, della Brite Divinity School a Forth Worth. L’inizio della nuova serie di conversazioni è stato posticipato di un anno, affinché si potesse tenere prima, nel giugno del 2012, un comitato esecutivo per esaminare le revisioni suggerite per il Rapporto Finale della quarta fase e per considerare il tema proposto per la quinta fase: “Formati e trasformati alla mensa del Signore: l’Eucaristia nella Chiesa e per il mondo”.

Dal 16 al 19 giugno 2012 si è infatti tenuto l’incontro dell’Executive Committee presso la Brite Divinity School della Texas Christian University (TCU), a Fort Worth in Texas. L’incontro ha raggiunto i suoi obiettivi, ovvero: 1) finalizzare il Rapporto della IV fase sulla base delle osservazioni inviate dal PCPUC; 2) mettere a punto la proposta per la V fase sulla base del draft preparato nella riunione del maggio 2011; 3) definire le date e la metodologia per il primo incontro del 2013. La quinta fase sul tema “Christians Formed and Transformed by the Eucharist” sarà inaugurata nel maggio 2013 a Kentucky (USA). È stata definita la metodologia di lavoro, sono stati scelti i temi da trattare ed è stata avanzata una proposta per le date dei prossimi tre anni. È importante segnalare che i membri del comitato esecutivo hanno aggiunto, nella conclusione della proposta finale: “We reaffirm that our goal remains the full visible unity of our two communions”.

4.7. Le relazioni con la Conferenza Mennonita Mondiale

La Conferenza Mennonita Mondiale definisce se stessa come una comunione di chiese d’orientamento anabattista legate le une alle altre in una comunità mondiale di fede, nella fratellanza, nella liturgia, nel servizio e nella testimonianza. Quest’organismo comprende 1.600.000 fedeli appartenenti a 99 chiese nazionali mennonite e dei Brethren in Christ in 56 paesi di sei continenti; oltre il 60% si trovano in Africa, Asia e America Latina. La Federazione Luterana Mondiale, la Conferenza Mennonita Mondiale ed il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani saranno a breve impegnati in un dialogo trilaterale per studiare il tema del battesimo.

4.8. Le relazioni con l’Alleanza Battista Mondiale

L’Alleanza Battista Mondiale, fondata nel 1905 a Londra, è un’alleanza di 216 “convenzioni” ed unioni battiste comprendente oltre 37 milioni di fedeli battezzati e 105 milioni di membri. La differenza tra queste due cifre si spiega con il fatto che i bambini non vengono inclusi, non avendo accesso ancora al “battesimo dei credenti”. Una prima fase di conversazioni teologiche internazionali tra l’Alleanza Battista Mondiale ed il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha avuto luogo dal 1984 al 1988 ed ha prodotto un rapporto finale intitolato “Chiamati a testimoniare Cristo nel mondo di oggi”. Dopo una lunga interruzione, nel 2006 è iniziata una seconda fase di conversazioni sul tema “La Parola di Dio nella vita della Chiesa: scrittura, tradizione e koinonia.” L’obiettivo generale è stato quello di individuare una base comune nell’insegnamento biblico, nella fede apostolica e nella vita concreta dei credenti, come pure studiare gli ambiti in cui esistono ancora profonde divergenze tra cattolici e battisti. Le conversazioni sono co-presiedute, da parte cattolica, da S.E. Mons. Arthur Serratelli, Vescovo di Paterson, New Jersey (USA), e, da parte battista, dal Rev.do Dott. Paul Fiddes, docente di teologia sistematica presso l’Università di Oxford, in Inghilterra. Questa seconda fase si è conclusa con l’incontro tenutosi nel dicembre del 2010 a Oxford. I partecipanti si sono concentrati sulla preparazione del rapporto finale. Il testo è stato presentato nel 2012 ai due rispettivi organismi, per essere approvato.

4.9. Le relazioni con l’Esercito della Salvezza

L’Esercito della Salvezza è nato in Inghilterra alla metà del XIX secolo come un movimento di missione a favore dei meno abbienti. Esso opera in 121 paesi e comprende oltre 17.000 ufficiali in servizio, più di 8.700 ufficiali in pensione, più di un milione di “soldati”, circa 100.000 impiegati ed oltre 4,5 milioni di volontari. I suoi membri possono essere classificati come cristiani protestanti che non praticano alcun sacramento. Dal 2007 sono in corso conversazioni ecumeniche informali tra l’Esercito della Salvezza e la Chiesa cattolica. Il tema all’ordine del giorno è stato nel 2011 la santificazione; nel 2012 è stato la missione.

4.10. Le relazioni con i leaders pentecostali, evangelicali e carismatici

4.10.1. Il dialogo internazionale cattolico pentecostale

In una prima fase del dialogo cattolico-pentecostale (1972-1977), con rappresentanti dei Pentecostali classici, è stato necessario chiarire la terminologia e la metodologia per spiegare le rispettive identità confessionali. In una seconda fase (1979-1984), sono stati affrontati alcuni degli argomenti più spinosi, prima di trattare il tema dell’ecclesiologia (Perspectives on koinonia, 1985-1989). In seguito, si è passati allo studio della missione e dei problemi relativi al modo di condurre la missione alla luce della chiamata all’unità dei cristiani (Evangelizzazione, proselitismo e testimonianza comune, 1990-1997). Nella quinta fase, abbiamo riflettuto sulla nostra eredità biblica e patristica comune circa la fede, la conversione, il discepolato, l’esperienza cristiana, la formazione cristiana e il battesimo nello Spirito (On Becoming a Christian, 1998-2006).

La sesta fase, iniziata nel 2011, affronta direttamente il tema dei “Carismi nella Chiesa”, soprattutto per ciò che riguarda la loro importanza, il loro discernimento e le loro implicazioni pastorali. La prima sessione, co-presieduta da S.E. Mons. Michael Burbidge di Raleigh (USA) e dal Rev.do Cecil M. Robeck delle Assemblee di Dio, ha tentato di individuare il terreno comune tra cattolici e pentecostali sul tema dei carismi. Durante la sessione del 2011, i membri del dialogo hanno partecipato alla liturgia di Pentecoste nella Basilica di San Pietro, presieduta da Papa Benedetto XVI. Il Santo Padre li poi ha salutati pubblicamente durante l’udienza generale del mercoledì successivo. La seconda sessione, tenutasi a Helsinki (dal 28 giugno al 5 luglio 2012), si è incentrata sul discernimento.

4.10.2. Conversazioni con alcuni leaders delle New Charismatic Churches  (già Non Denominational Pentecostals)

Nei giorni 28 e 29 maggio 2012, si è tenuto il terzo incontro delle Preliminary Conversations between the PCPCU and leaders of the New Charismatic Churches. Originariamente il tema da trattare era “Mission in Terms of Self-identity and Self-understanding”, ma l’incontro si è soffermato soprattutto sul seguito da dare a questi tre raduni. Il PCPUC ha accettato la proposta di tenere un’altra serie di tre incontri di Conversazioni a partire dal 2014.

4.10.3. Consulta tra il PCPCU e la World Evangelical Alliance

La terza serie di consultazioni è iniziata nel 2011. Il progetto prevede un quinquennio di lavoro. La prima sessione si è tenuta nel 2009 a Sao Paulo sul tema “Dogmatic and Ethical Issues: Common Ground”; la seconda sessione ha avuto luogo a Roma dal 12 al 17 settembre 2011 sul tema “Scritture e Tradizione”. Il terzo incontro è avvenuto a Chicago dal 14 al 18 ottobre 2012 sul tema “What do Catholics/Evangelicals teach about Salvation and how individuals come to Salvation?”

 

5. Le relazioni con il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC)

Nei giorni 8 e 9 maggio 2011, il Cardinale Koch ha effettuato la sua prima visita ufficiale al Centro ecumenico di Ginevra, dove ha ribadito l’impegno irreversibile della Chiesa cattolica nell’ecumenismo ed ha espresso il suo desiderio, come nuovo Presidente del PCPUC, di lavorare strettamente insieme al CEC per la ricerca della piena e visibile unità dei cristiani.

Il Segretario Generale del CEC, il Dott. Olav Fykse Tveit, insieme ad altri importanti esponenti delle Comunioni cristiane mondiali, ha partecipato alla Giornata di preghiera per la pace ad Assisi, dietro invito di Papa Benedetto XVI. Nello stesso spirito, una delegazione cattolica ufficiale ha preso parte alla Convocazione Ecumenica Internazionale per la Pace che ha segnato la conclusione del Decennio contro la Violenza e che si è tenuta a Kingston, in Giamaica (17-25 maggio 2012). La partecipazione comune ad eventi ecumenici di rilievo è un segno visibile della volontà della Chiesa cattolica e del CEC di continuare a lavorare insieme “in partnership” al servizio dell’unità. Il PCPUC era presente all’incontro tenutosi a Busan in Corea dal 27 settembre al 1 ottobre 2011 in preparazione della X Assemblea Generale del CEC prevista in quella città dal 30 ottobre all’8 novembre 2013.

Sia il PCPUC che il CEC sono consapevoli del fatto che, seppure lo spirito ecumenico continui a diffondersi, le differenze tra le Chiese emergono in modi sempre nuovi.  La sfida ora è quella di definire un orientamento comune e di fissare obiettivi intermedi realizzabili, specialmente in aree specifiche della vita ecumenica.

La plenaria del Gruppo Misto di Lavoro si è riunita a Malta (31 ottobre- 5 novembre 2011) ed ha lavorato alla bozza del Nono Rapporto che poi è stato presentato al Comitato Centrale del CEC nel settembre 2012. La recezione, l’ecumenismo spirituale, l’effetto della migrazione sulle Chiese e la trasmissione della fede ai giovani sono temi allo studio. Il rapporto sottolinea il ruolo cruciale che deve essere riconosciuto alla recezione se l’ecumenismo vuole evitare di essere accusato di elitismo e di irrilevanza nella vita dei fedeli. L’ecumenismo spirituale, ivi compresa la preghiera e la lettura biblica comune e la conversione dei cuori al Cristo Signore, crea il clima nel quale i cristiani possono affrontare insieme difficoltà e dubbi.

Dall’8 al 14 marzo 2012 si è tenuto a Dar es Salaam (Tanzania) il X Forum dei Dialoghi Bilaterali, convocato dietro richiesta della Conference of Secretaries of Christian World Communions. Ufficialmente, il tema era: “International Dialogues in Dialogue: Context and Reception”, con una particolare attenzione alla Chiesa nel Global South e soprattutto in Africa. Il programma, distribuito su 5 giorni, prevedeva tre parti: panels (“Christian Unity in Tanzania Today”, “African Theologians on Ecumenical Dialogues”, “North-Global South Relationships within Christian World Communions”), rapporti dei singoli rappresentanti delle diverse Christian World Communions sui dialoghi bilaterali dal 2008 in poi (documenti prodotti, progetti intrapresi, scadenze, partecipazione di membri del Global South, riunioni nel Global South, principali tendenze) e sintesi tematica.

Dal 23 al 27 luglio 2012 si è tenuto presso l’Ecumenical Institute di Bossey (Svizzera) il quarto incontro dell’Assembly Planning Committee per ultimare i dettagli relativi alla preparazione della X Assemblea Generale che avrà luogo a Busan (Korea) dal 30 ottobre all’8 novembre 2013 sul tema “God of Life, lead us to justice and peace”. Vi hanno partecipato 27 persone, rappresentanti di Chiese membro e di partners ecumenici (Chiesa cattolica, Pentecostali, Christian World Communions, World Evangelical Alliance).

Dal 28 agosto al 5 settembre 2012 si è riunito, presso l’Orthodox Accademy di Creta, il Comitato Centrale del WCC. Il Comitato Centrale del WCC  è “un organismo decisionale che rappresenta le 349 chiese membro”. Il punto principale all’ordine del giorno era la preparazione della X Assemblea di Busan,  il che comportava apportare eventuali cambiamenti agli statuti, ultimare le dichiarazioni pubbliche conclusive, approvare il lavoro svolto dall'Assembly Planning Committee, definire il programma dell’Assemblea.

5.1. Fede e Costituzione

Il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha definito la Commissione Fede e Costituzione come “il forum teologico più rappresentativo della cristianità”. La Chiesa cattolica è membro della Commissione Fede e Costituzione dal 1968, con 12 commissari su 120 (il 10% del totale). Nel Comitato Permanente di Fede e Costituzione, che è composto da 30 membri, vi sono tre commissari cattolici su trenta (di nuovo il 10%).  Il Comitato Permanente si riunisce una volta all’anno. Nel 2011, esso è stato generosamente ospitato dall’Arcidiocesi di Milano a Gazzada. Con l’incontro tenutosi nel giugno del 2012 è terminato l’ultimo mandato. Verrà nominata una nuova Commissione che inizierà i suoi lavori dopo l’Assemblea Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese nel 2013.

I tre progetti attuali di Fede e Costituzione si trovano a stadi diversi di avanzamento. Il primo s’incentra sul documento di studio intitolato “Natura e Missione della Chiesa”. Dopo che le Chiese ortodosse hanno avuto un incontro nel marzo del 2011 per mettere a punto la loro risposta formale al documento, il gruppo di lavoro sull’ecclesiologia, riunitosi nel marzo del 2011 a Columbus, in Ohio (USA),  ha modificato radicalmente il suo testo, abbreviandolo, alla luce dei commenti delle Chiese ortodosse e delle riflessioni avanzate sia dai membri della Commissione sulla Missione e sull’Evangelizzazione Mondiali che dai membri del Comitato Permanente. Nel marzo del 2012, il gruppo di lavoro sull’ecclesiologia si è riunito nuovamente per finalizzare un testo che è poi stato sottoposto, per una valutazione, all’incontro del Comitato Permanente nel settembre del 2012. Il secondo studio verte sulle “Fonti di autorità”. Il gruppo di lavoro che se ne occupa ha presentato un rapporto/guida sui propri risultati, incoraggiando le Chiese e le Comunità ecclesiali a considerare “I primi maestri della Chiesa” come fonti di autorità dell’insegnamento cristiano, per meglio comprendere i fondamenti ecclesiologici della Chiesa. Il terzo progetto, intitolato “Il discernimento morale nelle Chiese”, utilizza una metodologia basata sullo studio caso per caso di diversi scenari per mostrare come le comunità giungono alle loro posizioni in campo morale.

5.2. La Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani

Il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, insieme alla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese, prepara ogni anno i sussidi per la Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani. Nel 2011, il gruppo di lavoro si è riunito a settembre a Bangalore, in India, per valutare i testi per il 2013 presentati da un gruppo ecumenico di cristiani indiani. Nel 2012 il gruppo ha lavorato con rappresentanti ecumenici del Canada per preparare il materiale per il 2014.

 

6. La Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo

Dal punto di vista teologico, gli ebrei ed i cristiani non solo hanno in comune un ricco patrimonio (cf. Nostra aetate 4), ma, sulla base di questo patrimonio comune, sono in grado di promuovere valori comuni nella società, di propugnare la difesa dei diritti umani e di collaborare in campo sociale e umanitario. Un convegno in commemorazione del 40mo anniversario del dialogo tra la Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo e l’International Jewish Committee on Interreligious Consultations ha avuto luogo dal 27 febbraio al 2 marzo 2011 a Parigi, città dove si è tenuto il primo incontro quarant’anni fa. Erano presenti 25 cattolici e 25 ebrei da tutto il mondo, che hanno discusso sul tema “Quarant’anni di dialogo. Riflessioni e prospettive future”. A conclusione della riunione è stata rilasciata una dichiarazione comune.

Il 17 gennaio di ogni anno, in Italia, Polonia, Austria e Olanda viene celebrata la “Giornata dell’Ebraismo” che è organizzata dalle conferenze episcopali (in Svizzera essa ha luogo la secondo domenica di Quaresima). Questa Giornata, che ricorda ai cattolici le radici ebraiche della loro fede, intende stimolare il dialogo ebraico-cattolico. Come ogni anno, il Segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, P. Norbert Hofmann SDB, ha pubblica un articolo sull’Osservatore Romano. Nel 2012 esso era intitolato “Crescente fiducia e impegno comune per la pace. La responsabilità particolare di ebrei e cattolici”. In questo articolo si fa riferimento all’ iniziativa della Commissione di incoraggiare altre conferenze episcopali ad introdurre tale Giornata.

Il 24 gennaio 2011, il Segretario della Commissione, P. Norbert Hofmann, SDB, ha partecipato ad una conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare due documenti comprovanti il fatto che il Seminario Lombardo ed il Convento delle Suore di Nostra Signora di Sion a Roma nascosero e salvarono ebrei durante la Shoah. La conferenza stampa ha avuto luogo nel quadro delle iniziative prese dal governo italiano per incoraggiare la raccolta di materiale storico sulla Shoah per un museo sull’olocausto.

Il 23 e 24 marzo 2011, il Segretario della Commissione ha fatto parte di una delegazione della Santa Sede alla Conferenza dell’OCSE a Praga, organizzata sotto la presidenza della Lituania sul tema “Confronting Anti-Semitism in Public Discourse”.

Dal 29 al 31 marzo 2011, una delegazione di rappresentanti della Commissione e del Gran Rabbinato di Israele si è incontrata a Gerusalemme per discutere sul tema “Challenges of Faith and Religious Leadership in Secular Society”. Una dichiarazione comune è stata rilasciata a conclusione della riunione. La delegazione cattolica era guidata dal Cardinale Jorge Mejía, mentre la delegazione ebraica era guidata dal Rabbino Capo di Haifa, Shear Yashuv Cohen.

Il Segretario della Commissione ha partecipato all’incontro annuale dell’ International Council of Christians and Jews (ICCJ), che si è tenuto a Cracovia dal 1 al 7 luglio 2011 sul tema “Religions and Ideologies – Polish Perspectives and Beyond”.

Dal 23 al 25 ottobre 2011, il Segretario ha preso parte a una conferenza organizzata dall’ “Institut für jüdisch-christliche Forschung” della Facoltà di teologia dell’Università di Lucerna, in Svizzera, sul tema: “Das Studium des Judentums und die jüdisch-christliche Begegnung”. Il Segretario ha letto la conferenza del Cardinale Kurt Koch su “Gemeinsam Volk Gottes sein. Perspektiven des jüdisch-katholischen Dialogs von Nostra aetate bis Papst Benedikt XVI”.

Una delegazione composta da nove leaders ebraici degli Stati Uniti, di Israele e di alcuni paesi europei ha preso parte alla Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace tenutasi ad Assisi il 27 e 28 ottobre 2011.

Dal 29 ottobre al 5 novembre 2011, il Cardinale Koch ed il Segretario della Commissione si sono recati negli Stati Uniti per incontrare la comunità ebraica ed essere informati sulla realtà del dialogo ebraico-cattolico locale. Il Cardinale ha tenuto una conferenza presso la Seton Hall University (New Jersey) sul tema “Theological Questions and Perspectives in Jewish-Catholic Dialogue” (John M. Österreicher Memorial Lecture). La conferenza è stata organizzata dall’Institute of Judaeo-Christian Studies dell’università e dal Council of Centers for Jewish-Christian relations. Il Cardinale Koch ha visitato anche il Jewish Theological Seminary a New York ed ha incontrato rappresentanti dell’International Jewish Committee on Interreligious Consultations (IJCIC). Presso la Catholic University of America a Washington ha presentato la sua conferenza su “Fundamental Aspects of Ecumenism and Future Perspectives”.

Dal 9 al 10 novembre 2011, l’ Israeli Religious Council, composto dai leaders religiosi dello Stato d’Israele (tra cui ebrei, musulmani, drusi e cristiani di varie tradizioni), ha visitato il Vaticano ed è stato ricevuto in udienza privata dal Santo Padre. La delegazione di 25 membri ha inoltre incontrato il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, rappresentanti del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e la Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo.

Il 12 dicembre 2011, il Santo Padre ha ricevuto in udienza privata Lord Jonathan Sacks, Rabbino Capo della Gran Bretagna. Lord Sacks ha poi tenuto una conferenza presso la Pontificia Università Gregoriana su “Has Europa lost its Soul?”. La conferenza, alla quale hanno partecipato anche il Cardinale Koch ed il Segretario della Commissione, era un evento pubblico organizzato dal Centro Cardinale Bea per gli studi ebraici dell’Università Gregoriana.

Dal 27 al 29 marzo 2012, ha avuto luogo a Roma l’undicesimo incontro per il dialogo tra le delegazioni della nostra Commissione e del Gran Rabbinato d’Israele sul tema “Religious Perspectives on the Current Financial Crisis: Vision for a Just Economic Order”. L’incontro si è svolto in un’atmosfera di profonda amicizia e di mutua comprensione riguardo alle nostre diverse tradizioni. Una dichiarazione comune è stata rilasciata alla fine dei lavori. A capo della delegazione cattolica vi era il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson; a capo della delegazione ebraica vi era il Gran Rabbino di Haifa Shear Yashuv Cohen.

Il 18 aprile 2012, il Segretario della Commissione ha tenuto una conferenza a Friburgo (Svizzera) intitolata “Die Einzigartigkeit des jüdisch-christlichen Dialogs und dessen Grundkonstanten” (“La specificità del dialogo ebraico cristiano e le sue costanti”). Gli studenti di lingua tedesca della facoltà di teologia l’hanno invitato per la “Settimana Interdisciplinare”.

Il 10 maggio 2012, per la prima volta nella storia del dialogo ebraico-catolico, il Santo Padre ha ricevuto una delegazione del Latin American Jewish Congress, costituita da ebrei provenienti dall’ America Latina, prevalentemente dal Brasile e dall’Argentina. La sera prima dell’incontro è stata organizzata una cena con rappresentanti della Curia Romana e della comunità ebraica di Roma.

Il 16 maggio 2012, il Cardinale Kurt Koch, Presidente della Commissione, ha tenuto una “lectio coram publico” presso la Pontificia Università San Tommaso (Angelicum) a Roma sul tema: “Building on Nostra aetate: 50 Years of Christian-Jewish Dialogue”.

Dal 22 al 27 maggio 2012, il Cardinale Presidente, accompagnato dal Segretario della Commissione, si è recato in Israele per diversi incontri e visite. Durante un convegno pubblico presso il Jerusalem Studies Institute di Gerusalemme, organizzato dall’ Israel Jewish Council for Interreligious Relations (IJCIR) sulla situazione del dialogo ebraico-cattolico, il Cardinale ha tenuto una conferenza su “Christians Called to be Faithful to Abraham’s Heritage”. Prima di questo evento ha avuto luogo un incontro privato con personalità attive nel dialogo interreligioso in Israele. Il Cardinale, accompagnato dal rabbino David Rosen, ha visitato il Gran Rabbinato per parlare con il Gran Rabbino Jonah Metzger e con il Segretario Generale del Gran Rabbinato Oded Wiener. Durante la sua permanenza a Gerusalemme, il Cardinale ha preso anche contatto con i Vescovi cattolici, gli ordinari di Terra Santa, e con i capi di altre Chiese e Comunità ecclesiali (ha avuto un incontro ufficiale al Centro Notre Dame seguito da un ricevimento). Egli ha reso visita al Custos Terrae Sanctae, P. Pierbattista Pizzaballa OFM, al Patriarcha latino S. B. Fouad Twal, e al Patriarcha greco-ortodosso S. B. Theophilos III. Infine, il Cardinale si è recato in Galilea per incontrare il S.E. Mons. Giacinto Marcuzzo a Nazaret e S.E. Mons. Elia Chacour ad Haifa.

Dal 17 al  21 giugno 2012, nei pressi di New York, nell’ Isabella Freedman Jewish Retreat Center ha avuto luogo la seconda Catholic-Jewish Emerging Leadership Conference sul tema “Catholics and Jews: Our Common Values, Our Common Roots”. Circa 50 ragazzi e ragazze, ebrei e cattolici, di un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, si sono incontrati per conoscersi e per riscoprire in maniera più approfondita la propria identità religiosa confrontandosi con le tradizioni dell’altro. Il convegno è stato organizzato dall’International Jewish Committee on Interreligious Consultations (IJCIC) e dalla Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo. Lo scopo di questo convegno è educare e formare alcuni giovani che dovranno partecipare attivamente nel futuro al dialogo tra ebrei e cattolici.

Dal 5 al 18 agosto 2012, il Segretario della Commissione ha partecipato ad una “Sommerakademie” (“Accademia estiva”) della “Studienstiftung des Deutschen Volkes” a Ftan (Svizzera) ed ha organizzato un workshop per gli studenti sul tema “Dialog der Religionen. Grundlagen, Möglichkeiten und Ansätze aus theologischer und bildungswissenschaftlicher Sicht” (“Dialogo delle religioni. Fondamenti, possibilità e obiettivi dal punto di vista della teologia e della scienza dell’istruzione“).

Dal 28 al 30 ottobre 2012 si è tenuta la terza Plenaria della Commissione per i rapporti religiosi sull’ebraismo, alla quale hanno partecipato 8 consultori e 18 delegati di alcune Conferenze episcopali. L’incontro ha permesso un utile scambio di informazioni e di esperienze. In particolare, si è parlato della celebrazione del cinquantesimo anniversario di Nostra aetate, che avrà luogo nel 2015, e della possibilità di introdurre a livello di singole Conferenze episcopali una Giornata dell’Ebraismo (tale Giornata è già stata introdotta dalle Conferenze episcopali d’Italia, Polonia, Austria, Paesi Bassi e Svizzera).