Messaggio per la “Settimana ecumenica”
Castel Gandolfo, 9-13 maggio 2017
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Vi siete riuniti al Centro Mariapoli per la “settimana ecumenica”, per vivere ed approfondire l’unità nella fede in Gesù Cristo. Molto volentieri sarei venuto da voi oggi, all’inizio di questa settimana. Ciò non mi è possibile purtroppo, poiché mi trovo al momento in Namibia per partecipare, in questo anno di commemorazione della Riforma, alla Plenaria della Federazione Luterana Mondiale. Tengo però a trasmettervi, in questo modo, il mio caloroso saluto. Sono grato al Movimento dei Focolari per aver organizzato, per la 59.ma volta, questa “settimana ecumenica” e per promuovere l’ecumenismo della vita, così importante. Ringrazio tutti voi, cari fratelli e sorelle, per la vostra partecipazione a questa settimana e per la condivisione delle vostre esperienze di convivenza ecumenica e di ricerca comune dell’unità, quell’unità che è andata persa nel corso della storia.
Questa settimana s’incentra sul tema “Camminando insieme – cristiani sulla via verso l’unità”. Si tratta di un titolo assai promettente. Infatti, la comunione tra i cristiani è essenzialmente una comunione di fedeli che camminano insieme. I cristiani che vivono in diverse Comunità ecclesiali sono, insieme, in cammino verso l’unità e vivono nella comunione tutto ciò che possono intraprendere insieme. L’esperienza dell’ecumenismo di vita ci mostra che l’unità cresce “camminando insieme” e che camminare insieme significa già vivere e realizzare l’unità. Questo atteggiamento sta particolarmente a cuore a Papa Francesco, che ha espresso la sua convinzione ecumenica con parole incisive: “L’unità non verrà come un miracolo alla fine: l’unità viene nel cammino, la fa lo Spirito Santo nel cammino.”[1]
Essere in cammino, insieme: ecco in cosa consiste essenzialmente l’ecumenismo oggi. Ma questo cammino non è una gita senza meta; esso ha un traguardo preciso ed un nome concreto: Gesù Cristo. Come cristiani, siamo in cammino insieme verso di lui e soprattutto verso quel luogo in cui egli ci donerà l’unità, ovvero sotto la croce: “Il Gesù abbandonato” è la “chiave dell’unità”. Più progrediamo insieme nel cammino verso di lui, più ci avviciniamo insieme anche all’unità tra di noi.
Cari fratelli e sorelle, in questi giorni che trascorrerete a Castel Gandolfo vi auguro di approfondire questa esperienza e di viverla come comunione ecumenica di fedeli che camminano insieme. In unione di preghiera, trasmetto a tutti quanti voi il mio più cordiale saluto.
[1]. Francesco, Omelia durante la celebrazione dei Vespri nella Solennità della conversione di San Paolo Apostolo il 25 gennaio 2014.