SALUTO DURANTE L' INCONTRO CON I MEMBRI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELLA SLOVACCHIA

 

(Nunziatura Apostolica, Bratislava, 30 marzo 2023)

 

 

Eccellenze, Cari fratelli,

Sono grato al Nunzio Apostolico, Sua Eccellenza Nicola Girasoli, che ci ha offerto questo pranzo e ci ha dato la possibilità di una condivisione fraterna.

Rivolgo il mio più fraterno e cordiale saluto a voi cari fratelli vescovi impegnati nelle varie diocesi in questo bellissimo Paese, esprimendo vivamente l’auspicio che il dono dell'amicizia e della concordia tra di voi, e tra voi e i fedeli, si accresca sempre più.

La Chiesa è infatti il luogo dell’amicizia, e perciò della bellezza per eccellenza, perché è il luogo della comunione delle persone in Cristo, persone che vivono la vita filiale come comunione fraterna.

È esperienza dell'unità, dove gli eventi, la storia, la materia del mondo, i gesti della persona diventano luogo di comunione.

Negli ultimi 34 anni, da quando è caduto il comunismo ed è tornata la libertà, la Chiesa cattolica nella Slovacchia ha attraversato grandi trasformazioni e sviluppi. La trasmissione della memoria, le conseguenze della repressione totalitaria, i cambiamenti fulminei che sono avvenuti al momento del crollo del regime comunista, il raggiungimento dell’indipendenza, le difficoltà sociali ed economiche – sono state le condizioni in cui la vita della Chiesa è stata ripristinata in pieno durante i primi anni di libertà. Tali circostanze hanno creato uno spazio di grandi speranze e aspettative, ma anche di incertezze e di ansie. In questo contesto, molti slovacchi si sono rivolti alla Chiesa per saziare la loro fame spirituale. Durante il primo decennio di indipendenza, c’è stato un boom della vita religiosa. Contemporaneamente, le attrattive di un mondo senza barriere si sono rivelate una vera e propria tentazione per una società che pensavamo tradizionalmente cristiana. Oggi forse siamo consapevoli che nella transizione dall’epoca comunista ai nostri giorni forse non è stato fatto tesoro fino in fondo di una lettura teologico-spirituale del tempo prezioso della repressione comunista.

Un tempo prezioso grazie al martirio, in cui, contemplando negli occhi il Risorto, tanti nostri fratelli e sorelle hanno superato l’inganno della bugia e la paura della morte e sono stati capaci di verità e di dono. Un tempo prezioso anche perché, nella fermezza di “dire Dio” apertamente, i cristiani hanno elaborato forme e linguaggi per comunicare il prezioso dono della fede in modi non convenzionali, prevalentemente attraverso una vita che nella sua ordinarietà, senza parole, era essa stessa una rivelazione, una manifestazione, una testimonianza della grazia di cui essi erano stati destinatari.

Nella comunità degli uomini, lacerata ancora una volta da una guerra che avete alle porte di casa e di cui potete vedere il potere distruttivo anche nella vostra società, con l’arrivo di tanti profughi, abbiamo bisogno che la Chiesa testimoni che Dio ci concede di aver parte alla vita di Cristo, dove, a immagine della Trinità divina, nell’amore ci doniamo agli altri in una comunione che ci costituisce. Ci auguriamo che la bellezza della Chiesa e il suo messaggio trasfigurino i cuori di tutti i battezzati, inclusi i nostri.

Na zdravie! (Alla salute!)