SALUTO RIVOLTO AL SANTO PADRE DURANTE I VESPRI 
ALL’INIZIO DELLA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI 2019 
NELLA BASILICA DI SAN PAOLO FUORI LE MURA

Roma, 18 gennaio 2019

 

Santo Padre,

A conclusione della celebrazione di questi Vespri che segnano l’inizio della Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani, Le rivolgo un caloroso saluto e La ringrazio di aver voluto presiedere anche quest’anno la celebrazione vespertina, dimostrando così quanto Le stia a cuore la ricomposizione dell’unità dei cristiani. La ringrazio a nome di tutti i fedeli riuniti qui in preghiera, che appartengono a diverse Chiese e Comunità ecclesiali cristiane. Essi sono venuti qua, uniti dal desiderio di realizzare la volontà del nostro Signore, che vuole che noi tutti siamo una sola cosa.

A motivo del Suo imminente viaggio apostolico a Panama dove si svolgerà la 34.ma Giornata Mondiale della Gioventù, Vostra Santità quest’anno festeggia con noi i Vespri non alla fine della Settimana di Preghiera, ma al suo inizio. Questa ricorrenza ci ricorda ancora di più che la preghiera per l’unità è il fondamento di ogni sforzo ecumenico. Infatti, all’origine del movimento ecumenico vi fu proprio l’introduzione della Settimana di Preghiera, la quale prese forma come iniziativa ecumenica. Senza il movimento di preghiera, la nave ecumenica non avrebbe lasciato il porto. Questa corrente di preghiera deve accompagnare anche oggi ogni nostro sforzo ecumenico, come Vostra Santità ha ben sottolineato nel discorso rivolto ai partecipanti di un colloquio ecumenico: “l’impegno ecumenico risponde, in primo luogo, alla preghiera dello stesso Signore Gesù e si basa essenzialmente sulla preghiera.”[1]

Con questa preghiera, noi cristiani esprimiamo la nostra convinzione di fede, secondo la quale noi stessi non siamo in grado di fare l’unità con le nostre sole forze, né possiamo definirne la forma e il tempo di realizzazione, ma possiamo solo riceverla come dono dello Spirito Santo. L’unità è un dono, è gratis, è una grazia. Questo è quanto ci viene ricordato anche dalla Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione, che venne firmata vent’anni fa ad Augsburg, il 31 ottobre del 1999, dalla Federazione Luterana Mondiale e dalla nostra Chiesa. Confessiamo insieme che non siamo giusti in base alle nostre forze, ma siamo giustificati per merito di Cristo.  Soltanto così, possiamo impegnarci anche a favore della giustizia, come ci esorta a fare il tema della Settimana di Preghiera di quest’anno: “Cercate di essere veramente giusti”.

Questo anno commemorativo ci ricorda anche che giustizia e misericordia sono indissociabili. Infatti, il significato della giustificazione per grazia divina può essere annunciato in modo nuovo attraverso il messaggio della misericordia di Dio. E, viceversa, alla luce della misericordia divina, che l’uomo di oggi desidera profondamente, si delinea più chiaramente la fede nella dottrina della giustificazione, nel suo pieno significato esistenziale.

Santo Padre, La ringraziamo sentitamente per il Suo impegno appassionato a favore dell’unità dei cristiani. Le promettiamo di accompagnare con la nostra preghiera il Suo ministero petrino, anche nel Suo viaggio apostolico a Panama. E Le chiediamo di cuore la Sua benedizione apostolica.

 

 

[1] Francesco, Discorso ai partecipanti di un Colloquio Ecumenico promosso dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il 24 gennaio 2015.