ASSEMBLEA PLENARIA 2022

 

BENVENUTO E INTRODUZIONE

 

Kurt Cardinale Koch

 

Cari membri, consultori e collaboratori del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani,

Sono lieto di salutarvi e vi do il mio caloroso benvenuto all’Assemblea Plenaria di quest’anno. Vi ringrazio di cuore per il vostro tempo, per la vostra riflessione e per la vostra collaborazione. Rivolgo un saluto particolare ai relatori, che arricchiranno la nostra Plenaria con i loro contributi su vari temi. A unire tutti noi è la fedeltà alla volontà del Signore, affinché con la forza dello Spirito Santo, con la nostra preghiera e con il nostro costante impegno riscopriamo l’unità della Chiesa.

Sono felice di potervi incontrare di nuovo di persona dopo tanto tempo. A causa della pandemia, non è stato possibile, nel 2020, tenere la nostra Plenaria. Va detto, però, che la pandemia non ha portato solo problemi e ostacoli dal punto di vista ecumenico, ma ha anche aperto nuove opportunità di collaborazione ecumenica. Su queste due facce della medaglia getta uno sguardo il documento di lavoro “L’Ecumenismo in tempo di pandemia: dalla crisi all’opportunità”, preparato da alcuni collaboratori del nostro Pontificio Consiglio, dopo aver consultato varie conferenze episcopali ed eparchie.

Anche durante la pandemia il lavoro ecumenico non si è affatto fermato, sebbene i vari incontri e le varie sessioni si siano svolti in maniera ibrida. Siamo tutti grati di poterci ora riunire di nuovo di persona e tutti quanti speriamo di poterlo continuare a fare, soprattutto in quest’anno in cui sono previsti incontri molto importanti: nella prima settimana di agosto i Vescovi della Comunione Mondiale Anglicana si riuniscono nella Conferenza di Lambeth. E nella prima settimana di settembre si terrà a Karlsruhe, in Germania, l’XI Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese, sul tema: “L’amore di Cristo muove, riconcilia e unisce il mondo”.

Nel movimento ecumenico possiamo costatare con gratitudine sviluppi positivi. Quest’anno, in modo inaspettato, anche l’ecumenismo è stato esposto a gravi tensioni. Penso soprattutto alla terribile guerra di Putin in Ucraina, che non solo ha generato nuove e profonde divisioni nel mondo ortodosso, ma ha anche provocato gravi irritazioni ecumeniche. Il fatto che una guerra così terribile, con tanti profughi e morti, sia stata legittimata anche dal punto di vista religioso deve scuotere un animo ecumenico e merita l’appellativo che Papa Francesco le ha dato: blasfemia. Se consideriamo anche che nella guerra in Ucraina cristiani hanno combattuto contro cristiani e persino gli ortodossi si sono uccisi a vicenda, dobbiamo riconoscere la gravità delle ferite ecumeniche che sono state inflitte e che, per rimarginarsi, richiederanno non solo tempo ma soprattutto conversione.

L’Ucraina è colpita dalla guerra in modo particolarmente doloroso. Per me personalmente e per il nostro Pontificio Consiglio è quindi importante dedicare un’intera sessione della Plenaria a questo terribile evento. Saluto cordialmente il Capo della Chiesa greco-cattolica, l’Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk. La ringrazio, Beatitudine, per la Sua disponibilità a raccontarci la Sua esperienza in questa guerra e soprattutto a parlarci della situazione ecumenica in Ucraina; La ringrazio per la Sua disponibilità ad entrare in dialogo con noi. Durante la guerra, i nostri pensieri e le nostre preghiere sono stati sempre con Lei e con tutto il popolo ucraino. Da parte nostra, Le siamo grati per i messaggi quotidiani con i quali Vostra Beatitudine ha incoraggiato i Suoi fedeli, e ha anche condiviso con noi la drammatica realtà dell’Ucraina. Le rivolgo, Beatitudine, un benvenuto speciale in mezzo a noi!

Dai Suoi messaggi, Beatitudine, ricordo anche il fatto che l’invasione di Putin ha spinto i cristiani e le Chiese in Ucraina ad unirsi. Anche questo è un segno che Dio può scrivere diritto persino su linee molto storte. La preparazione di un evento che riguarda tutti i cristiani e che, ci auguriamo, li unirà ancora di più, sarà il fulcro della nostra Plenaria: si tratta del 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea del 325. Questa è una commemorazione molto significativa, alla quale desideriamo prestare la nostra attenzione nei prossimi giorni per prepararci in maniera adeguata alle celebrazioni che si terranno nel 2025.

Ci soffermeremo sulle dimensioni più importanti di questa commemorazione: l’enfasi principale sarà posta sulla fede di Nicea, e più precisamente sulla confessione cristologica che è diventata la base della comune fede cristiana. Tra le questioni pastorali e disciplinari trattate nel Concilio, merita particolare considerazione quella relativa alla data di Pasqua, poiché tale questione non ha ancora trovato una soluzione soddisfacente. Il Concilio stesso va considerato e valorizzato come un evento sinodale, il che deve spingerci ad approfondire la questione della sinodalità nella vita della Chiesa e nell’ecumenismo.

In questo contesto, dovremo riflettere anche sul rapporto tra sinodalità e primato in riferimento alla speciale responsabilità del Vescovo di Roma. Alcuni collaboratori presenteranno il documento di studio relativo, nel quale hanno raccolto e sintetizzato le risposte ecumeniche all’invito lanciato da Papa Giovanni Paolo II per avviare una riflessione comune sulla pratica del primato del Vescovo di Roma.

Torneremo su tutte queste tematiche nelle singole sessioni della Plenaria. A questo punto vorrei darvi la buona notizia che è prevista anche un’udienza con il Santo Padre Papa Francesco, che sicuramente ci incoraggerà ancora tutti a proseguire nel nostro impegno ecumenico. L’ultima sera della Plenaria, siete tutti cordialmente invitati a una cena comune nei Giardini Vaticani, come conferma, anche tra noi, della convinzione ecumenica secondo cui il dialogo della verità presuppone il dialogo dell’amore; sarà anche un modo per ringraziarvi della vostra partecipazione alla Plenaria e della vostra preziosa collaborazione.

In questo spirito di apprezzamento e gratitudine, auguro a voi, cari membri, consultori e collaboratori del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, un’Assemblea Plenaria che sia per voi arricchente e per tutti noi fruttuosa.