DISCORSO DI SUA SANTITÀ BASELIOS MARTHOMA MATHEWS III,
CATHOLICOS DELLA CHIESA ORTODOSSA SIRA-MALANKARESE

 

Lunedì, 11 settembre 2023

 

Santità, Eminenze, Ufficiali del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e cari Padri e Fratelli:

Mentre ci riuniamo in ammirazione della sconfinata misericordia e provvidenza di Dio, ci vengono in mente le parole dell’apostolo Paolo in Efesini 4, 4-6: «Vi è un solo corpo e un solo Spirito, come voi siete stati chiamati all’unica speranza della vostra vocazione, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, attraverso tutti e in tutti». Santo Padre, mentre ci riuniamo, siamo resi umili dalla mano guida del nostro Padre celeste, che ci ha uniti in questo sacro incontro. Questo incontro segna la continuazione del dialogo di lunga data tra le nostre due Chiese, un viaggio che è stato segnato da valori condivisi, dal rispetto reciproco e dall’impegno inflessibile per l’unità dei cristiani.

Vostra Santità ha espresso in modo eloquente nella sua enciclica Fratelli tutti, dicendo: «Il samaritano della strada se ne andò senza aspettare riconoscimenti o ringraziamenti. La dedizione al servizio era la grande soddisfazione davanti al suo Dio e alla sua vita, e per questo un dovere. Tutti abbiamo una responsabilità riguardo a quel ferito che è il popolo stesso e tutti i popoli della terra. Prendiamoci cura della fragilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale e attento, l’atteggiamento di prossimità del buon samaritano» (Fratelli tutti, 79). Vorrei trarre la mia ispirazione da ciò che Vostra Santità ha pronunciato per noi, mirando a rafforzare i legami fraterni tra di noi. Questo sentimento motiva profondamente il cammino comune che dovremmo percorrere e sottolinea la necessità di unità e compassione in un mondo che spesso cerca la divisione. Inoltre, la necessità di prendersi cura del mondo dovrebbe rimanere un forte motivo per i leader cristiani di tutto il mondo per riunirsi.

Quando riflettiamo sui principi delineati nell’enciclica, nel contesto del nostro incontro, ci viene ricordato che il nostro cammino verso una maggiore armonia e comprensione non è solo un dialogo tra leader, ma una testimonianza dell’impegno delle nostre comunità a promuovere la pace, la giustizia, la cura reciproca e la dignità di ogni persona. Prego e spero che il nostro incontro di oggi diventi un’incarnazione di questo impegno. Sforziamoci insieme di tessere i fili dell’unità e della fraternità nel tessuto della nostra fede condivisa.

Mentre ci riuniamo in questo spazio consacrato, non possiamo fare a meno di guardare con gratitudine alla serie di incontri che si sono svolti tra i capi delle nostre Chiese, a partire da quel memorabile anno del 1964. Questi incontri non solo hanno rafforzato i nostri legami ecclesiastici, ma sono anche serviti da faro di speranza per i cristiani di tutto il mondo, dimostrando che l’unità non è solo realizzabile, ma anche essenziale in questi tempi difficili.

Devo esprimere il mio sentito apprezzamento al Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, un’istituzione che ha lavorato instancabilmente per promuovere le relazioni bilaterali tra le nostre Chiese. I loro sforzi generosi hanno dato frutti sotto forma di accordi bilaterali che riflettono il nostro comune impegno per la fede cristiana. Questi accordi comprendono la condivisione dei luoghi sacri, così come i sacramenti della confessione e dell’unzione degli infermi in situazioni straordinarie. Considero questi accordi, cari fratelli, non semplici documenti giuridici, ma manifestazioni della nostra comune devozione a Cristo e al suo messaggio d’amore.

I dialoghi in corso tra le nostre due Chiese testimoniano la nostra volontà di rafforzare ulteriormente le nostre relazioni. È attraverso questi dialoghi che troviamo il terreno fertile per promuovere la comprensione, l’empatia e la ricerca condivisa della diffusione del messaggio del Vangelo. Siamo lieti di sottolineare la partecipazione attiva della Chiesa ortodossa malankarese al dialogo tra le famiglie di Chiese cattoliche e ortodosse orientali. Estendiamo la nostra sentita gratitudine a Vostra Santità e al Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani per il suo incrollabile impegno in questi dialoghi, che ci hanno permesso di rimanere uniti nella nostra testimonianza dell’amore di Cristo, anche in un mondo che spesso sembra fratturato.

Di fronte a un mondo che talvolta privilegia le libertà effimere rispetto alle verità eterne, noi, come leader delle Chiese cristiane tradizionali, dobbiamo alzare la nostra voce collettiva in difesa dei valori morali e dei principi evangelici. È nostro dovere guidare la generazione attuale verso una vita radicata negli insegnamenti di Cristo, mostrando che la vera libertà risiede nell’accoglienza di questi valori senza tempo.

In questa occasione vorrei riflettere brevemente sulla prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che si terrà nell’ottobre 2023 e che avrà come tema profondo «Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione». In un’epoca in cui l’unità e la collaborazione sono indispensabili, il tema di questo Sinodo trova una profonda risonanza nelle nostre convinzioni e aspirazioni. Per la nostra Chiesa, la sinodalità non è solo un concetto contemporaneo, ma è incorporata nel tessuto stesso della nostra identità ecclesiastica. Affermiamo con incrollabile convinzione che le dimensioni sinodali non solo sono profondamente radicate nelle Sacre Scritture, ma sono anche dottrinalmente fondamentali per la crescita e il benessere spirituale della Chiesa. Nel corso dei secoli, abbiamo visto come lo Spirito Santo guida e potenzia la Chiesa quando i suoi membri si riuniscono in vera comunione e partecipazione, come esemplificato dal primo Concilio apostolico di Gerusalemme. Esprimiamo le nostre più sentite preghiere per il buon esito del Sinodo.

Colgo questo momento per estendere a Vostra Santità un invito di cuore a visitare le ricche tradizioni della terra di San Tommaso. Le nostre porte sono aperte e attendiamo con impazienza il giorno in cui potremo accogliere Vostra Santità nella nostra terra sacra, intrisa dell’eredità del nostro apostolo patrono.

Inoltre, sono lieto di riconoscere l’iniziativa del Dicastero di organizzare pellegrinaggi di gruppo di giovani sacerdoti delle Chiese ortodosse orientali presso la Santa Sede. In questo spirito di scambio e di apprendimento, esprimo il nostro desiderio di ospitare giovani sacerdoti, monaci, suore e accademici della Chiesa cattolica nella nostra Chiesa ortodossa malankarese. Desideriamo che si immergano nel vibrante arazzo delle nostre tradizioni apostoliche di San Tommaso, rafforzando così i legami di comunione e conoscenza.

Per concludere, ispiriamoci alle parole dell’apostolo Paolo, che ci ricorda in Colossesi 3, 14: «E soprattutto rivestitevi di amore, che tutto unisce in perfetta armonia». Con queste parole che risuonano nei nostri cuori, continuiamo questo cammino di unità, rafforzati dalla nostra fede comune e dall’impegno per il messaggio di amore e di salvezza di Cristo.

Possa l’Onnipotente benedire questo incontro, guidare le nostre future interazioni e darci il potere di testimoniare insieme il Suo amore in questo mondo fratturato. Con i cuori pieni di desideri di preghiera e di sconfinata gratitudine, guardiamo al cammino che ci attende.

L’amore, la grazia e la presenza della Santissima Trinità benedetta siano con noi ora e sempre, per sempre. Amen.