Saluto rivolto al Santo Padre Papa Francesco durante i Vespri al termine della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2022, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura

25 gennaio 2022

 

Santo Padre,

A conclusione della celebrazione dei Vespri nella Solennità della Conversione di San Paolo Apostolo e al termine della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Le rivolgo un caloroso saluto, anche a nome di tutti i cristiani che appartengono a varie Chiese e Comunità ecclesiali e che si sono riuniti qui nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per pregare insieme a Lei per l’unità dei cristiani. La ringraziamo di cuore, Santo Padre, per aver voluto presiedere la celebrazione dei Vespri anche quest’anno, nelle difficili condizioni causate dalla pandemia del Corona-virus. La pandemia ci colpisce tutti e ci unisce in una comunione di preghiera ancora più profonda, risvegliando in noi la nostalgia di una luce capace di rischiarare le tenebre.

Noi cristiani condividiamo e professiamo la fede comune nel fatto che la vera luce abbia brillato in Gesù Cristo. È quanto suggerisce quest’anno il tema della Settimana di preghiera: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt 2,2). Il tema è stato scelto dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, che sta attraversando anche oggi un tempo di grande oscurità. E queste parole illuminano noi cristiani anche sulla via dell’unità.

I magi dell’Oriente si sono messi in viaggio e hanno seguito la stella che annuncia la nascita del Signore. Allo stesso modo, anche noi cristiani possiamo progredire sulla via dell’unità se non seguiamo le nostre stelle personali, ma se ci rivolgiamo insieme verso la luce che ci è data in Gesù Cristo.

I magi, adorando il bambino nella mangiatoia, hanno trovato la verità della propria vita. Così, anche noi cristiani ci avviciniamo alla verità della fede quando ci inginocchiamo davanti a Gesù Cristo e lo adoriamo. Solo una teologia capace di inginocchiarsi davanti al mistero ci avvicinerà all’unità.

Dopo l’adorazione, i magi sono tornati a casa per un’altra strada. Allo stesso modo, noi cristiani ritroveremo l’unità solo se ci convertiremo insieme a Gesù Cristo, se ci lasceremo da lui illuminare e condurre all’interno della sua stessa preghiera per l’unità dei suoi discepoli.

Il movimento ecumenico, come ha detto in maniera molto bella Paul Couturier, il grande protagonista dell’ecumenismo spirituale, è come un monastero invisibile dove i cristiani di diverse Chiese in tanti paesi e continenti pregano insieme per l’unità della Chiesa. Anche noi questa sera partecipiamo a questo monastero invisibile, riunendoci insieme a Lei, Santo Padre, per pregare e adorare il Bambino a Betlemme.

La ringraziamo sinceramente, Santo Padre, per il Suo costante incoraggiamento a percorrere il cammino dell’unità e della riconciliazione. La ringraziamo in modo particolare, per aver proclamato Sant´Ireneo di Lione Dottore della Chiesa con il titolo “Doctor unitatis”. La Sua decisione è un segno promettente anche per l’ecumenismo.

Da parte nostra, Le promettiamo di accompagnare il Suo ministero petrino con le nostre preghiere. E Le chiediamo di cuore la Sua Benedizione Apostolica.