DIALOGO TRA LA COMMISSIONE DELLA SANTA SEDE PER I RAPPORTI RELIGIOSI CON L'EBRAISMO
E IL GRAN RABBINATO D'ISRAELE

 

Introduzione

 

Il dialogo tra la Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo e il Gran Rabbinato d’Israele s’iscrive nel quadro degli sviluppi più recenti delle relazioni tra ebrei e cristiani. L’istituzione del Gran Rabbinato come massima autorità religiosa risale all’impero ottomano, dove il gran rabbino (sefardita) fungeva davanti al sultano da portavoce della comunità ebraica. Il Gran Rabbinato attuale è costituito da un consiglio, composto da cinque membri permanenti e da due rabbini capo (uno per i sefarditi ed uno per gli askenaziti). Tale struttura fu stabilita sotto l’autorità inglese prima della fondazione dello Stato di Israele. Il Rabbinato è l’autorità per l’halakhà dello stato: rientrano sotto la sua giurisdizione i matrimoni, i divorzi, le sepolture, la certificazione kosher, la vigilanza dei vari luoghi santi ebraici.

I primi contatti tra la Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo e il Gran Rabbinato d’Israele risalgono al 5 giugno del 2002, quando le due delegazioni si incontrarono a Gerusalemme per definire le modalità dell’organizzazione del dialogo e i temi delle discussioni. Questa riunione preparatoria non venne resa pubblica, al fine di evitare speculazioni sull’iniziativa da parte dei mass-media. Da allora si sono tenuti ogni anno, ad eccezione del 2009, incontri regolari tra le delegazioni della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo e del Gran Rabbinato, costituite da un numero ristretto di membri (6 o 7 membri in ciascuna delegazione). Nel 2009 l’incontro fu cancellato dagli ebrei in seguito alla revoca della scomunica del vescovo negazionista Richard Williamson, ma dopo chiarimenti da parte cattolica, grazie soprattutto al discorso di Benedetto XVI del 12 marzo, gli incontri sono stati ripresi con continuità.

Giovanni Paolo II considerava il dialogo tra rabbini e cattolici un segno di grande speranza. Le dichiarazioni congiunte nate dai diversi incontri manifestano la volontà di approfondire sempre di più il ricco patrimonio spirituale comune di ebrei e cristiani; ognuno si arricchisce e impara dall’altro e rafforza la propria identità grazie al contatto con l’altro. Il dialogo tra la Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’ebraismo e il Gran Rabbinato d’Israele va ritenuto una pietra miliare nel colloquio tra ebrei e cristiani.