comitato Internazionale di collegamento cattolico-ebraico
(ILC)

 

Introduzione

Il Comitato internazionale di collegamento cattolico ebraico, chiamato ILC (International Catholic–Jewish Liaison Committee) fu creato a Roma il 23 novembre 1970. Composto inizialmente di cinque delegati per ciascuna delle due parti, continuò a svolgere la sua attività ininterrottamente negli anni successivi, attraverso sessioni plenarie ordinarie e straordinarie. Le iniziative erano normalmente coordinate da un comitato esecutivo congiunto; il numero dei suoi membri è progressivamente cresciuto. I cinque delegati ebraici vennero inizialmente designati dai cinque organismi fondatori dell’International Jewish Committee on Interreligious Consultations (IJCIC), la cui istituzione risale ugualmente almeno al 1970; i membri di parte cattolica vennero nominati con l’approvazione di Papa Paolo VI. L’attività dell’ILC si regola secondo le norme contenute in un memorandum d’intesa, sottoscritto a Roma all’atto dell’istituzione e nel quale si sottolinea che “il carattere dei rapporti fra cattolici ed ebrei ha un fondamento di tipo religioso, ma le loro relazioni si estendono all’intero complesso dell’attività umana ovunque si svolga”. Il memorandum identificava il problema più importante nella lotta contro l’antisemitismo, svolta attraverso l’eliminazione dal materiale educativo e dalla liturgia di tutto ciò che era offensivo e incompatibile con l’insegnamento di Nostra aetate. Accanto a questo, gli altri temi centrali dell’ILC riguardavano la promozione della giustizia e della pace nel mondo, la lotta contro la povertà e il razzismo e ogni forma di discriminazione; la protezione dei diritti umani, in particolare la promozione della salvaguardia della libertà religiosa. Nell’attività dell’ILC si possono distinguere tre fasi, la prima delle quali (1971-1973) ebbe un carattere sperimentale e si concluse in coincidenza l’anno dopo in coincidenza all’istituzione della Commissione soprattutto su tematiche educative, diritti umani missione e testimonianza, antisemitismo e Shoà. La terza fase coincide con il perfezionamento dei rapporti diplomatici tra Santa Sede e lo Stato d’Israele (30-31 dicembre 1993). Durante questo periodo, che tuttora continua, si ebbe la pubblicazione di documenti congiunti su vari temi e un orientamento più deciso verso la collaborazione pratica nel campo dell’azione sociale e dell’antisemitismo.